Sassuolo-Milan, il tabù Mapei sulla strada per l'Europa

Sassuolo-Milan, il tabù Mapei sulla strada per l'Europa

di Luca Uccello
Da un Milan made in Italy a quello spagnolo con Suso da una parte e Deulofeu dall’altra. Un Milan che viaggia veloce verso l’obiettivo Europa League nonostante nessuno davanti perda punti. E’ una lotta aperta ormai per sette squadre e cinque posti, forse sei, Coppa Italia permettendo. Una corsa lunga ancora 13 giornate, con soli quattro scontri diretti da affrontare per i rossoneri (Juventus e Atalanta fuori casa, Inter al Mezza da ospite e Roma a San Siro), e nove sfide, Sassuolo a parte, tutte potenzialmente da tre punti.

Una tabella che nella testa di Vincenzo Montella dovrebbe portare il Milan dritto alla qualificazione alla prossima Europa League. Ma prima di tutto c’è da superare l’ostacolo Di Francesco, o meglio Domenico Berardi, vera bestia nera dei rossoneri. Al Mapei Stadium il Milan fino ad oggi non è ancora riuscito a prendere mai neanche un punto. Nelle tre partite giocate a Reggio Emilia i rossoneri hanno raccolto altrettante sconfitte consecutive riuscendo a segnare 5 reti e subendone ben 9. E come non bastasse quelle in casa del Sassuolo sono tutte sconfitte decisive, che hanno lasciato il segno. Si comincia dal 4-3 del gennaio 2014, quella che segnò l’addio anticipato di Massimiliano Allegri dalla panchina del Diavolo. Una liberazione per Silvio Berlusconi.

E perdere contro i neroverdi costò caro anche a Filippo Inzaghi: il 3-2 finale nel maggio 2015 mise fine alle ultime, flebili speranze europee di quel Milan; come il 2-0 dello scorso anno segnò l’inizio del declino dell’avventura di Sinisa Mihajlovic (ancora per volontà di Berlusconi). A Montella basterà poco per fare meglio dei predecessori ma un punto per l’Europa non potrebbe bastare nonostante l’Atalanta affronti il Napoli e a San Siro l’Inter ospiti la Roma.
Ultimo aggiornamento: Martedì 21 Febbraio 2017, 08:59

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