Roma-Porto 0-3, Spalletti: «E' una sconfitta che ci spezza in due, ma non cambierei nulla»

Roma-Porto 0-3, Spalletti: «E' una sconfitta che ci spezza in due, ma non cambierei nulla»
«Ora bisogna inghiottire e sarà durissimo, perchè tutti saranno lì a metterci il dito dentro. Bisognerà tapparci naso, orecchi e forse qualche volta gli occhi e pensare, e per un periodo lungo, solo a far viaggiare le gambe, dovremo tirare fuori in maniera incredibile orgoglio, carattere, senso di appartenenza»: così Luciano Spalletti commenta il tracollo con il Porto che pregiudica alla Roma l'accesso alla Champions. «Abbiamo perso una partita importante, che ci crea difficoltà altrettanto importanti». 
 
 

Doveva affrontare il Porto a testa alta, invece la Roma esce dal campo e dalla Champions League a capo chino. Il 3-0 con cui i lusitani passano allo stadio Olimpico certifica l'addio all'Europa più preziosa, come l'aveva definita Spalletti alla vigilia pensando forse anche ai tanti milioni di euro che adesso non entreranno più nelle casse di Trigoria. Ad aggravare il bilancio negativo della serata anche la doppia espulsione di De Rossi (12/a in giallorosso, 14/a in carriera) ed Emerson Palmieri, spediti negli spogliatoi per due interventi inutili e pericolosi. «Abbiamo perso una partita importante, che ci crea difficoltà altrettanto importanti visto che la posta in palio era altissima. È un risultato difficile da digerire per come è venuto e per le fatiche fatte per arrivarci - confessa Spalletti -.
Abbiamo sbagliato l'inizio, non abbiamo gestito la palla, che poi era quello che mi premeva. Nulla di quello che avevo programmato ha funzionato. Le espulsioni? Sono sicuramente ingenuità, si poteva essere più calmi nella gestione di alcune situazioni. Finire in 11 deve essere una regola, anche perché i nostri regolamenti interni sono chiari: zero tolleranza per chi lascia la squadra in 10
».

«È una sconfitta che ci spezza in due, c'è poco da fare. Ora ci aspetta un periodo lungo e durissimo - aggiunge il tecnico toscano -. Tutti potranno dirci quello che vogliono, noi non abbiamo forza di risposta, dobbiamo inghiottire e basta. Ci sarà un periodo durissimo, dovremo tapparci orecchie, naso e forse anche gli occhi, e pensare solo a far viaggiare le gambe. Dovremo tirare fuori in maniera incredibile orgoglio, carattere, senso di appartenenza. Queste sono botte forti, non c'è solo una soluzione che le può risanare. Dovremo fare due-tre mesi eccezionali, splendidi per rimettere a posto qualcosa, e sarà una fatica a livello mentale e fisico. Bisogna rialzarsi il prima possibile, vediamo quale sarà la nostra reazione, già da domattina».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 24 Agosto 2016, 00:19

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