Che fine ha fatto la vera Roma? La squadra
non può permettersi un lusso come Dzeko

Che fine ha fatto la vera Roma? La squadra non può permettersi un lusso come Dzeko

di Romolo Buffoni
Forse l'acqua di Trigoria è inquinata. O forse sui giallorossi aleggia una sorta di maledizione. Chissà. Per Spalletti invece è una questione di «mente malata», che fatalmente fa cadere la squadra nei soliti errori. E come ricetta ha prescritto doppia seduta di allenamento per tutta la settimana, escluso giovedì causa partita di Europa League contro i rumeni dell'Astra Giurgiu.

Lavori forzati che Spalletti aveva ordinato anche quando tornò, a gennaio. C'era da rimettere in piedi una squadra ferma e farle assimilare i nuovi schemi.

Ieri a Torino il tecnico si è reso conto che di quei 5 mesi, molto redditizi, è rimasto poco o niente. La Roma oggi è fragile in difesa, reparto massacrato dal mercato, dalla cattiva sorte (infortuni a Rüdiger e Mario Rui) ma anche dalle scelte dello stesso Spalletti che si ostina a schierare ai lati due fuori ruolo: Florenzi a destra e il tutto destro Peres a sinistra.

Inoltre, non si hanno notizie di tre desaparecidos: Manolas, Nainggolan e Perotti. I primi due, per la cronaca, in attesa di aumento.

Capitolo Dzeko: è acclarato che il bosniaco ha queste alte percentuali di errore. È velleitario pensare di sopportarle con questa fase difensiva di burro.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 26 Settembre 2016, 09:17

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