Roma, Di Francesco: «Più fatti e meno chiacchere. Riporteremo entusiasmo»

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di Gianluca Lengua

Domani la Roma affronterà l’Inter a San Siro tra voci di mercato ed infortuni. Il tecnico non convocherà Perotti e Gonalons ed ha ufficializzato l’impiego di Dzeko da primo minuto. Poi un messaggio ai tifosi: «A me piacciono i fatti. Di fatti, però, ne abbiamo fatti pochi, abbiamo avuto un periodo ottimo e dobbiamo ritrovarlo. Mi auguro di riportare l’ambiente ad avere questo entusiasmo». Ecco le parole del tecnico. 
 
La ripresa. «Sicuramente la pausa non mi è piaciuta, al di là dei risultati, ma perché non si può preparare una partita dopo una settimana di vacanza. I ragazzi si sono presentati bene, nonostante qualche fuori programma, a partire da Perotti a finire a Gonalons. C’è voglia di riprendere ciò che abbiamo lasciato per strada. Pretendo la massima concentrazione da qui alla fine». 
 

 
Cosa chiedere ai giocatori. «Concretezza, per ritrovare la squadra che c’era in precedenza. Non posso soffermarmi sul primo tempo con l’Atalanta. Per migliorare serve coraggio e questo ho chiesto ai calciatori. Abbiamo fatto accorgimenti tecnico-tattici e dobbiamo essere pericolosi, determinati e decisi sotto porta».
 
Dzeko. «È motivato e voglioso di far bene. Sarà della partita e spero sia determinante».
 
De Rossi e Florenzi. «De Rossi sarà convocato sperando che sia a disposizione. Gonalons e Perotti resteranno qui. Perotti speriamo di recuperarlo alla prossima, per Gonalons sarà più lunga. In base al recupero di De Rossi sceglierò la formazione, Florenzi può giocare in diverse posizioni».
 
Un messaggio ai tifosi. «Io sono sereno per il mercato. Più che tranquillizzare i tifosi io voglio prestazioni e atteggiamenti giusti. A me piacciono i fatti. Di fatti, però, ne abbiamo fatti pochi, abbiamo avuto un periodo ottimo e dobbiamo ritrovarlo. Mi auguro di riportare l’ambiente ad avere questo entusiasmo. I tifosi contro l’Atalanta ci hanno incitato fino all’ultimo minuto, dobbiamo ritrovare gli applausi della gente con le prestazioni e non con le chiacchiere. Noi rappresentiamo la Roma. Non è un discorso individuale ma di squadra».
 
Gli obiettivi. «Io non penso che scendiamo in campo per arrivare decimi. Non ho mai parlato di scudetto, ma di dar fastidio. Dobbiamo migliorare, ma siamo competitivi per andare in Champions. Sarà una settimana importante per definire gli obiettivi e dare una risposta alla gente. Se fossimo demotivati starei a casa, la squadra non ha mollato. Inconsciamente è mancata la forza e la determinazione. Dobbiamo lavorare, anche se nella pausa abbiamo più recuperato che lavorato».
 
Vincere a Roma. «Ci esaltiamo e ci esaltate in maniere eccessiva. Si vive di eccessi. Nella vostra vita voi cambiate giudizio in 20 giorni? Potete aver perso lucidità, ma non la determinazione e cosa si è davvero. È l’ambiente in generale. Dobbiamo essere bravi a portare risultati. Detto ciò, magari non siamo ancora al livello delle squadre che ci precedono. Non mi posso accontentare di andare in Champions, dobbiamo cercare di andare avanti. Per parlare le cose bisogna viverle. Se diciamo sempre “tanto Roma è così”, non cambieremo mai. Io sono convinto che si può fare, essendo più forti dentro che fuori».
 
I rumors. «Ho alzato l’attenzione dei giocatori, l’amor proprio è la cosa più importante. Dentro un contesto bisogna sentirsi parte di ciò che si fa. Il mercato fa sempre parte di questo gioco, l’allenatore lo odia e il giocatore lo vive differentemente. La forza è far capire ai ragazzi che devono solo concentrarsi sul risultato».
 
Schick. «La squadra sta meglio. È un ragazzo che ha bisogno di crescere, sento parlare che deve giocare 4-3-1-2 o altri moduli ma se uno non è libero di testa fa fatica in qualsiasi modulo. Lui deve ritrovare la condizione mentale e poi le risposte le darà il campo. Sono contento di come si è allenato nell’ultima settimana». 
 
Il ritiro a Nord. «La scelta l’abbiamo fatta in precedenza a questo periodo difficile, è stato scelto perché tornare la sera tardi e ripartire è faticoso. Possiamo affrontare tante problematiche e recuperare. Queste partite sono delicate, siamo corti con i giocatori e dobbiamo essere più compatti». 
 
Florenzi. «Si lavora in un determinato modo. Ognuno di noi può avere un’idea o un pensiero di calcio. Florenzi ha fatto il terzino, non si lega ad un movimento generale di squadra. La mia scelta non si detta dall’avversario ma da quello che voglio dalla squadra».
 
 
Ultimo aggiornamento: Domenica 21 Gennaio 2018, 14:06

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