Roma, incubo tedesco all'Olimpico:
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Roma, incubo all'Olimpico: il Bayern la travolge 7-1

di Francesco Balzani
ROMA – Uno schianto così non se lo aspettavano neanche i più pessimisti. Il Bayern Monaco di Guardiola ha impartito una severa lezione di calcio alla Roma di Garcia (che già nel 2012 col Lilla aveva incassato un 6-1 dai bavaresi). «La colpa è solo mia, non dei giocatori. L’atteggiamento, la strategia l’ho sbagliata. Dovevamo aspettarli di più. Abbiamo fatto giocare troppo questa squadra fortissima, accettando la sfida sul gioco. Siamo stati troppo spettatori. Quando si gioca contro il Bayern si può perdere, ma non bisogna prendere uno schiaffo così. Ora bisogna subito rialzare la testa in campionato», il mea culpa del tecnico. Non sono bastati i 70mila dell’Olimpico, né le parole di ottimismo della vigilia.





La Roma esce dal campo con le ossa rotte e ben 7 gol sul groppone, mai era successo nella storia giallorossa all’Olimpico in Europa mentre per risalire a un passivo così pesante in campionato tocca tornare al 1947 (1-7 col Grande Torino). Un record tremendo di cui tutto il calcio italiano avrebbe fatto volentieri a meno. La manita arriva dopo soli 36 minuti e annichilisce Totti e compagni fermi a guardare estasiati le magie di Muller, Robben, Goetze e Lewandowski. Ad aprire le danze è l’olandese, poi un break con Gervinho che esalta le doti di Neur prima dell’incubo: lo 0-2 dell’eroe del mondiale, il timbro del polacco, poi ancora Robben e Muller su rigore. Nella ripresa Gervinho trova il gol della bandiera prima del ritorno dei Panzer. La batosta non pesa troppo sulla classifica visto il pareggio del City, ma rischia di demoralizzare una squadra che finora non aveva sbagliatounapartita.



IL RESOCONTO DELLA PARTITA



«Un risultato così non viene per caso, potrebbe essere una lezione che ci serve. Il nostro valore non cambia, ma ci fa capire che c’è ancora strada da fare. È una pugnalata al cuore vedere i nostri tifosi applaudirci dopo questo risultato. Di solito dopo mezz’ora siamo noi a finire la partite. Magari tra 15 giorni affrontandola diversamente andrà meglio. Il nostro girone è ancora tutto da giocare», il pensiero di De Rossi.



Guardiola, invece, fa il modesto: «Non c’è questa differenza tra i due club. Un risultato non fa la realtà nel calcio». Infine Benatia, fischiatissimo ex: «Per me era una partita normale...». Ora arriva la Samp, proprio come in quel maledetto aprile 2007 dopo il 7-1 di Manchester. Allora coi doriani finì 4-0 per la Roma.



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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 22 Ottobre 2014, 10:30