"Ho avuto 5mila donne ed ero più forte di Cristiano Ronaldo. La serie A di oggi è ridicola"

"Ho avuto 5mila donne ed ero più forte di Cristiano Ronaldo. La serie A di oggi è ridicola"
A Roma, tutti lo ricordano per essere stato uno dei più grandi 'bidoni' della storia della squadra giallorossa (anche se è in ottima compagnia). Probabilmente, è stato quello che più di tutti ha deluso le aspettative: i ricordi del brasiliano Renato Portaluppi, conosciuto in patria come Renato Gaucho, sono soprattutto extracalcistici. Perché a Roma, l'attuale tecnico del Gremio, che si gioca il Mondiale per Club nella semifinale col Pachuca e già pensa al Real Madrid, si dava da fare soprattutto in discoteca, tra giovani e avvenenti ragazze e l'inseparabile Lamborghini gialla: «In vita mia ho avuto più di cinquemila donne, per ogni gol di Pelè, io conquistavo una ragazza».



LEGGI ANCHE ---> ROMA, BIDONI E METEORE: LI RICONOSCI TUTTI?

Era il 1988 quando Dino Viola, negli ultimi anni di presidenza, riuscì a portare a Roma questo calciatore estroso e promettente, che però nelle sue prime dichiarazioni aveva già fatto intendere chi fosse: «Più che i difensori, a me dovranno stare attente le loro mogli». E infatti, mentre il campo dava pessimi responsi, a Roma Renato trovò l'occasione per fare festa ogni sera e spassarsela in una moltitudine di relazioni extraconiugali; era una presenza fissa in una discoteca ai Parioli e una volta fu trovato ubriaco e avvolto in un asciugamano all'interno di uno stabilimento di Fregene.



Inevitabile, al termine dell'unica stagione italiana, il ritorno al Flamengo. Renato, spocchioso e orgoglioso, sostiene di non avere colpe per quel fallimento: «A Roma mi rovinò Giannini, mi si è messo contro, lui e Massaro non mi passavano mai la palla». Non è proprio così, se a Bergamo fu anche aggredito dai compagni nello spogliatoio e i tifosi giallorossi, al Flaminio, esposero uno striscione storico: 'A Renà, ridacce Cochi'.



«La serie A di oggi, invece, è un campionato semplicemente ridicolo. Per quello che ho fatto al Gremio meriterei una statua, non ho bisogno di studiare gli allenatori europei per sapere di calcio e presto allenerò anche la Seleçao» - spiega oggi Renato, tecnico detentore della Copa Libertadores, in conferenza stampa - «Il Pallone d'Oro a Cristiano Ronaldo? Me l'aspettavo, ma io ero più forte tecnicamente. Troppo facile nel Real: se avesse giocato nei miei club, senza prendere 4 mesi di stipendio, cosa avrebbe fatto?». Parole e musica di un 'bidone' di successo.


Ultimo aggiornamento: Martedì 12 Dicembre 2017, 11:54

© RIPRODUZIONE RISERVATA