Normalizzare la Lega di A è il vero ostacolo per la Figc

Normalizzare la Lega di A è il vero ostacolo per la Figc

di Massimo Caputi
A pochissimi giorni dal commissariamento del calcio italiano, abbiamo un’idea piuttosto chiara sulle aree d’intervento. Fabbricini, in varie esternazioni post nomina, e Costacurta ospite(?) a Sky, hanno tracciato gli obiettivi:a) ridurre il numero delle squadre di Serie A;b) limitare il numero degli extracomunitari;c) introdurre le seconde squadre; d) riorganizzare la giustizia sportiva;e) individuare e nominare il nuovo ct della Nazionale.Riforme e obiettivi oltretutto assai vicini al programma di Tommasi. L’entusiasmo e la voglia di fare dei  protagonisti sono evidenti, positivi,oltreché condivisibili, ma saranno solo i fatti concreti a dettare il giudizio nell’arco dei mesi.Il cammino è stimolante e difficile:per poter concretizzare gli obiettivi sarà fondamentale cambiare, indirizzare e gestire la Serie A. Proprio oggi è in programma un’assemblea sui diritti tv, “madre di tutte le battaglie”,che, seppur non definitiva,sarà comunque indicativa sugli umori e gli eventuali sviluppi futuri.In tema di campionato, per dirla in gergo ciclistico,è stata una tappa di trasferimento.
Aspettando la Lazio questa sera, nessun sussulto,compresa la crisi dell’Inter. Piuttosto,sentire Allegri dire che la Juventus vuole realizzare l’impresa mai riuscita a nessun’altra squadra, vincere il settimo scudetto di fila, la dice lunga sulle insidie che attendono il Napoli.Higuain ha messo il carico:«L’esito del campionato dipende solo da noi».Se i bianconeri sono convinti di essere padroni del loro destino, pure la Roma,in altra misura, può pensarla allo stesso modo. Anche a Verona, la squadra di Di Francesco, pur tornando alla vittoria, ha fallito un  numero esagerato di occasioni. Per la Roma diventerà tutto un altro campionato solo quando i giocatori avranno maggiore convinzione e cattiveria in zona gol. 

Ultimo aggiornamento: Lunedì 5 Febbraio 2018, 12:26

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