Moratti e il momento dell'Inter:
"Senza risultati per Mazzarri è dura"

Moratti e il momento dell'Inter: "Senza risultati per Mazzarri è dura"

di Alessio Agnelli
MILANO - «Io e gli allenatori? Sono un pessimo esempio. Ne no mandato via uno che aveva vinto il campionato due giorni prima»: Massimo Moratti torna a parlare, al termine del cda dell'Inter. Il riferimento è a quanto avvenne nel maggio 2008, quando fu esonerato Roberto Mancini, fresco di conquista dello scudetto.





L’aggancio all’attualità è Walter Mazzarri: secondo molti, con Moratti ancora a capo del club nerazzurro, il tecnico livornese avrebbe rischiato molto di più dopo le due sconfitte ed i 7 gol subiti tra Cagliari e Fiorentina. L'ex patron sorride, anche per i passi avanti nel 2-2 di San Siro con il Napoli («La squadra è cresciuta molto in due settimane»): ora, da azionista di minoranza e da presidente onorario, ha un altro ruolo: «Il pubblico non appoggia Mazzarri? Vediamo, ieri ha avuto una buona reazione, è una persona seria. Il calcio però è pragmatico, dipende dai risultati e dai miglioramenti. E' sempre la prossima partita quella che conta, finché rimane il pensiero o il progetto di crescita va bene. Se questa situazione dovesse decrescere allora lo vedo nei guai».



Ora decide Erick Thohir: «Onoreremo il contratto di Mazzarri, sempre guardando ai risultati», ha dichiarato il tycoon indonesiano domenica prima del pari contro Benitez. «Mazzarri è sempre stato solidissimo», ha ribadito dopo il match Piero Ausilio. Il direttore sportivo dell'Inter ieri ha smentito le voci sull'esistenza di una clausola per sciogliere il contratto con l'allenatore (prolungato in estate sino al 2016) in caso di mancato approdo in Europa: «Ci sono solo premi che si aggiungono al contesto fisso, riconosciuti sulla base di successi».
Ultimo aggiornamento: Martedì 21 Ottobre 2014, 10:45