Milan, per Montella fiducia a tempo: decisivi il match con la Roma e il derby

Milan, per Montella fiducia a tempo: decisivi il match con la Roma e il derby

di Luca Uccello
Dalle parole ai fatti. L'ad Marco Fassone, accompagnato dal ds Massimiliano Mirabelli, ha incontrato a Milanello i giocatori e Vincenzo Montella per un faccia a faccia necessario dopo la seconda pesante sconfitta subita a Marassi da un Milan, brutto, confuso e senza un'idea di gioco. 

Nessun ultimatum, non è ancora il tempo, anche se Roma e Inter (le prossime due avversarie in campionato) potrebbero dire qualcosa in più sul futuro tecnico di questa squadra. Di sicuro Fassone, come successo all'Olimpico dopo il crollo con la Lazio, non ha compreso alcune scelte, non si è dato una spiegazione dell'atteggiamento dei giocatori in campo. Dopo aver depositato il rapporto a ds e ad, l'allenatore ha incontrato la squadra, ha parlato molto chiaramente ai giocatori. Non ha puntato il dito contro nessuno ma bisogna cambiare, tornare a vincere, ma soprattutto cominciare a dare un'idea di squadra. 

Infine le telecamere di Casa Milan per tranquillizzare il mondo rossonero già avanti con i processi a tecnico e giocatori: «Le critiche sono giuste, anche feroci ma giuste. Abbiamo fatto una prestazione al di sotto delle nostre possibilità e la società mi ha chiesto di intervenire per evitare altre partite del genere, senza parlarmi però di moduli o giocatori.. Colpevoli? Non serve trovarne, devo invece capire bene cosa è successo: ho parlato prima con la dirigenza e poi con la squadra perché è importante costruire velocemente una mentalità vincente». 

Non chiede di avere pazienza ma «non dobbiamo perdere l'equilibrio ma, al contrario, dovremo lavorare sulla continuità delle prestazioni, quindi sull'approccio e sulla mentalità. A volte anche inciampando si può costruire la mentalità vincente e queste cadute potranno aiutarci se saremo intelligenti». Le pressioni? «Per chi lavora nel Milan sono normali». Normale come fare un certo tipo di scelte: «E' impensabile che ogni calciatore possa giocare ogni tre giorni perché fisicamente e a livello nervoso non si possono fare tante partite nello stesso modo. Una squadra si costruisce nel tempo...». 

Ora il Milan, prima di tutto, si affida a San Siro': le prossime cinque gare saranno tutte giocate in casa. Non male per rialzare la testa...
Ultimo aggiornamento: Martedì 26 Settembre 2017, 08:56

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