Milan, Fassone non convince Maldini:
per la dirigenza rispunta il nome di Albertini
di Luca Uccello
«Se mi piacerebbe tornare al Milan? Ad oggi non posso dirlo, non parlo su supposizioni e non mi sono posto il problema su questo. Oltre al Milan ho fatto un percorso da dirigente e proseguo per la mia strada, è sicuramente uno dei tanti sogni della mia vita ma vedremo. Non conosco i piani del futuro del Milan», le sue parole. Nel mezzo la salute di Silvio Berlusconi, il suo addio in silenzio al Milan e il disinteresse completo della sua famiglia. Fino all’ordinaria amministrazione di Adriano Galliani giunto al termine di una lunga vita in rossonero che parla solo di presente e mai di futuro, nemmeno di gennaio.
E poi c’è il profilo basso di Marco Fassone che dopo aver “strappato” Mirabelli all’Inter rischia la prima figuraccia con il “bandierone” del Milan di sempre. Dalle richieste giuste, legittime del grande capitano rossonero che vuole potere decisionale, ma anzitutto conoscere la nuova proprietà e mettere luce su una cordata che ad oggi rimane sconosciuta. Novembre è vicino e Fininvest ha già incassato 100 milioni di euro (e buone ragioni) per continuare a puntare sulla pista della cessione. Ci crede anche Demetrio Albertini e non l’ha nascosto a Telelombardia: «Vedo il bicchiere mezzo pieno e penso che se Berlusconi ha lasciato il Milan sarà sicuramente in ottime mani». Anche i tifosi sembrano crederci, nella speranza che i cinesi-rossoneri siano come quelli dell’Inter, forse meglio. Ad oggi, purtroppo, non sembra proprio.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 6 Ottobre 2016, 09:02
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