Milan, cercasi Destro disperatamente
per salvare la panchina di Inzaghi

Milan, cercasi Destro disperatamente ​per salvare la panchina di Inzaghi

di Luca Uccello
MILANO - Con o senza barba, Mattia Destro non è riuscito ancora a prendere per mano il Milan. Tre gare giocate sempre dal primo minuto, nessuna conclusa al novantesimo e una sola rete all'Empoli, una delle sue, col piedone, praticamente sulla linea di porta.





Ma non basta. Quello che ha fatto vedere in campo finora è ancora troppo poco per chi è arrivato a gennaio con la valigia piena di voglia di riscatto, spaccare il mondo e dimostrare a Garcia che si sbagliava a tenerlo sempre fuori. Non ci è ancora riuscito e a Roma come nella Milano nerazzurra nessuno si è pentito.



Le smorfie continue, qualcuna di sofferenza dimostrano chiaramente che Destro non è ancora entrato nei meccanismi rossoneri, di non aver ancora raggiunto quell'intesa con Menez che per Inzaghi è un giocatore fondamentale e non certo un problema per il suo Milan. Ma fino a quando l'intesa potrà essere utilizzata come una giustificazione? Il tempo passa, inesorabilmente anche per lui, come è trascorso per Fernando Torres.



Un inizio poco convincente che ha fatto ragionare Casa Milan convinta che difficilmente il giocatore non potrà essere riscattato se le pretese dalla Capitale non diminuiranno. Troppi i 16 milioni fissati da Sabatini per avere l'intero cartellino dell'attaccante, troppi per le casse del Milan e per quello che sta rendendo il giocatore.



Tocca ancora una volta a Mattia Destro cambiare il suo destino, portarlo a suo favore. Ma per riuscirci c'è un solo modo: segnare, magari già contro il Verona domani sera a San Siro dove si vedrà un 4-2-3-1 con Mattia ancora al centro dell'attacco. La proiezione punti rossonera, in base alla marcia tenuta finora nel 2015, proietta il Milan a un anonimo undicesimo posto finale, proprio come con Tabarez nel 1997. I peggiori anni berlusconiani.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 6 Marzo 2015, 10:19

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