Milan ai cinesi, Berlusconi potrebbe
ripensarci: il futuro è un rebus

Milan ai cinesi, Berlusconi potrebbe ripensarci: il futuro è un rebus

di Luca Uccello
«Non c'è alcun problema con Silvio Berlusconi: la trattativa va avanti, stiamo continuando a lavorare per l'operazione Milan». Dichiarazioni rassicuranti della Sal Galatioto, l'advisor della trattativa (15 giugno la scadenza dell'esclusiva, salvo proroghe) con gli investitori cinesi, che ha negato problemi dopo le ultime dichiarazioni dubbiose del presidente rossonero. Ma la verità sul futuro rossonero si saprà solo durante questa decisiva settimana che comincia oggi con l'annuncio dell'Inter e potrebbe proseguire con un clamoroso passo indietro dall'altra parte del Naviglio. 

Finito l'impegno del primo turno delle elezioni amministrative, il presidente Berlusconi deciderà il destino di Casa Milan. Da più parti c'è la convinzione che il patron sia pronto ad un clamoroso dietrofront. Un passo indietro dettato dalla mancanza di garanzie da parte del gruppo di investitori orientali per rilanciare la squadra non solo in Italia ma anche e soprattutto in Europa e nel Mondo. Berlusconi aveva chiesto apertamente 400 milioni di euro per il mercato nel prossimo triennio.

«Un ripensamento dovuto per amore del suo Milan», qualcuno cerca di motivare da ambienti politici. Il futuro del Milan resta ancora in bilico, a livello societario come su quello tecnico, proprio perché senza chiarezza e decisioni importanti è dura ipotizzare quali saranno le prossime scelte per la panchina, il mercato o il management della squadra rossonera. In attesa di sviluppi, ecco voci pericolose su Unai Emery, in pole in caso di passaggio di proprietà. Lo spagnolo (come Simeone) è nelle mire del Psg dopo l'addio di Laurent Blanc. Filippo Galli smentisce che lascerà il vivaio del Milan per andare al Bayern Monaco di Carlo Ancelotti.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 6 Giugno 2016, 08:52

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