Milan, ecco chi sono gli aspiranti soci cinesi.
Oggi assemblea degli azionisti infuocata

Milan, ecco chi sono gli aspiranti soci cinesi. Oggi assemblea degli azionisti infuocata

di Luca Uccello
MILANO - Ci siamo. Silvio Berlusconi, dopo una lunga riflessione fatta anche di momenti di grande conflitto interiore, ha sciolto le riserve e ha detto praticamente sì alla cessione del pacchetto azionario: cessione che sarà controllata dall’advisor americano Sal Galatioto e dalla sua GSP per conto di una potente cordata economica cinese. Nomi concreti sui possibili compratori, al momento non ce ne sono. Si è parlato di Alibaba, il gigante dell’e-commerce che è già comproprietario del Guangzhou Evergrande, in passato allenato da Marcello Lippi. Anche se da ambienti Fininvest questa soluzione viene esclusa (e la stessa Alibaba Europe si limita a un «no comment»).

«Mi auguro solo che il Milan a breve trovi una strada definitiva che riporti la squadra in un progetto che guarda al futuro. Ma altro non so e quindi non posso dire» spiega Pier Silvio Berlusconi, a margine dell’assemblea degli azionisti Fininvest ha risposto a chi gli chiedeva un commento sulla possibile cessione di papà Silvio. L’interesse di Jack Ma, il capo di Alibaba che proprio di recente è stato in Italia, è concreto come quello Li Ka Shing, il proprietario di Hutchison Whampoa, gruppo leader nel mondo delle telecomunicazioni. Ma non arrivano conferme, anzi. E, per il momento, da Casa Milan attraverso Adriano Galliani non arriva nessuna parola in aiuto.

Quel che è certo è che il 70% delle azioni rossonere saranno cedute subito e il 30% nel giro di un anno. La firma dell’accordo preliminare potrebbe arrivare già nel prossimo weekend a borse chiuse. Dalla prossima settimana, poi, si aprirà una seconda fase, perché dopo il preliminare ci saranno nuovi controlli sui conti rossoneri e soprattutto una scadenza da rispettare per la firma del contratto. Firma che dovrebbe arrivare entro la fine di giugno. Anche nell’assemblea degli azionisti di oggi si tratterà lo storico passaggio di consegne. Accordo che sarà trovato sulla base di 700 milioni, debiti compresi. Una cifra ben inferiore da quella promessa oltre un anno fa (1 miliardo e 200 milioni di euro) dal broker finanziario Bee Taechaubol, svanito nel nulla.

BUCO DA 89 MILIONI, OGGI ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI Oggi è in programma l’assemblea degli azionisti del Milan: si annuncia un clima infuocato e ci sarà un buco di bilancio di 89,3 milioni di euro che Fininvest dovrà ripianare. Come di consueto i soci non faranno sconti alla proprietà (dalla famiglia Berlusconi fino a Galliani) e si parlerà del futuro del club. «Non so se sarà una battaglia, ma i piccoli azionisti chiederanno un bel po’ di cose - spiega l’avvocato Giuseppe La Scala, vicepresidente dell’Associazione Piccoli Azionisti del Milan a Tmw Radio - Dopo venti anni a grandissimi livelli, la proprietà non si è accorta che il tempo è cambiato, indipendentemente dalle risorse economiche che non sono poche, quest’anno staccheranno 90 milioni di euro dopo una campagna acquisti rovinosa. Il Milan è una società che perde ricavi da ormai tre anni registrando un passivo pari alla metà del fatturato, ma non si parla di cambio di progetto. Mr Bee? Non abbiamo mai considerato la trattativa seria, sia per i valori, sia per la formula di governance. Adesso ci auguriamo che la prospettiva sia più seria e a valori più ragionevoli. Il passivo è arrivato a cifre inconcepibili, tecnicamente il Milan è una società fallita che tiene botta grazie all’azionista di maggioranza...». 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 28 Aprile 2016, 10:15