Milan, Berlusconi: "Solo i cinesi o gli arabi
possono farci tornare grandi"

Milan, Berlusconi: "Solo i cinesi o gli arabi possono farci tornare grandi"

di Luca Uccello
«Penso che l’ultima decisione del presidente Berlusconi circa il Milan deve essere saggia e giusta: devo passare la mano a chi è in grado di mettere i fondi necessari per riportarlo in vetta in Italia e nel mondo. I soldi vengono dalla Cina e dal petrolio». Così Berlusconi ieri a Porta a Porta. Perché tra il Milan e i cinesi siamo alla stretta finale. La Cctv, tv di stato di Pechino, ha rivelato i nomi degli imprenditori pronti a rilevare il 70% del Milan dalla Fininvest e garantire colossali investimenti per rilanciare la squadra rossonera ai più alti livelli.

A capo della cordata ci sono Robin Li, 47 anni, sesto uomo più ricco della Cina e fondatore di “Baidu”, motore di ricerca più importante del Paese asiatico, che però avrebbe nuovamente smentito il suo interesse per il club, e Eric Xu, vice presidente e amministratore delegato di “Huawei”, già sponsor del Milan. Nella cordata, però, ci sono quattro investitori: Hui Ka Yan, settimo uomo più ricco della Cina e presidente di Evergrande Real Estate Group Ltd, il colosso immobiliare che controlla il Guangzhou, e infine He Xiangjian, cofondatore di Midea, importante compagnia di elettrodomestici cinese.

Nomi che Fininvest renderà noti oggi, nel corso del cda che valuterà per la prima volta in via formale l’offerta del consorzio di Pechino. Il parere del cda Fininvest sarà ovviamente determinante, ma l’ultima parola spetterà come sempre al presidente Silvio Berlusconi che continua a non essere pienamente convinto nel lasciare il Milan in mani straniere. Certamente «quando si fanno certe scelte, si prendono analizzando tante cose. E poi c’è da guardare il discorso economico e da questo punto di vista anche Berlusconi tiene famiglia...». Il pensiero di Fabio Capello.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 26 Maggio 2016, 10:10

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