Mancini, nulla di fatto e tregua armata
con Suning: il futuro resta in bilico

Mancini, nulla di fatto e tregua armata con Suning: il futuro resta in bilico

di Alessio Agnelli
Maratona Mancio-Suning: all’alba l’ardua sentenza. Non sono bastate due ore di vertice, nella tarda mattinata di ieri, ora newyorkese, per abbassare il livello di tensione in casa Inter e chiudere una volta per tutte, e in un senso o nell’altro, la telenovela-Mancini.

L’attesissimo faccia a faccia fra il tecnico di Jesi e la nuova proprietà cinese, andato in scena in New Jersey, nell’Hotel W Hoboken, sede del ritiro di Icardi e compagni, ha visto, infatti, tra i protagonisti annunciati Steven Zhang, figlio del tycoon Jindong, ed Erick Thohir, che si sono intrattenuti per un’ora a testa con il Mancio, dispensato dall’allenamento in programma sui campi della Montclair State University, ma senza arrivare a una soluzione del caso. Complice anche la visita di tutta la comitiva nerazzurra(dirigenti, squadra e tutto lo staff tecnico, Mancini compreso) al Palazzo di Vetro dell’ONU, per la conferenza “Inter– The power of football to change the World fostering the Sustainable Development Goals”, non c’è stato, infatti, il tempo di entrare nel merito di tutte le questioni sul tavolo.

A cominciare da un mercato che non decolla, e da cui lo jesino si sente escluso, e proseguendo con il nodo contratto, in scadenza a giugno 2017 e ancora senza proposte di rinnovo. Le parti si sono, infatti, accordate per un ulteriore incontro di rientro da New York, prima dell’ora di cena ad Hoboken e con le prime ore del mattino in Italia. Ma lo stato di malessere rimane, come l’eventualità di un esonero da parte dell’Inter, che ha sondato un paio di alternative (in particolare De Boer e Leonardo) allo jesino ma in stand by per ora.

Più difficile, invece, l’ipotesi-dimissioni da parte di Mancini, come ha sottolineato anche lo jesino nel post-partita con l’Estudiantes. «Siete voi che avete parlato di dimissioni, non io. Io non ho mai detto che c’è tensione o che me ne vado - ha sottolineato il tecnico -. Io sono qua e lavoro per migliorare l’Inter. Do tutto me stesso per riuscirci. E dispiace che adesso abbiamo così pochi giocatori, il precampionato è stancante». Il malessere però riemerge, quando si tocca l’argomento-Thohir. «Ha tolto Icardi dal mercato? Io sono l’allenatore e lui il presidente - ha tagliato corto il Mancio -. Non devo essere contento per qualcosa che dice lui».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 29 Luglio 2016, 09:35

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