Dito medio ai tifosi, una giornata a Mancini.
Nervi tesi e liti in tv, il periodo nero dell'Inter

Dito medio ai tifosi, una giornata a Mancini. Nervi tesi e liti in tv, il periodo nero dell'Inter
Mancini non sarà in panchina contro il Chievo a San Siro mercoledì e si fa sostituire dal ds Ausilio nella conferenza della vigilia. L'incubo derby continua e costa al tecnico nerazzurro la squalifica per una giornata e un'ammenda di 5mila euro per aver rivolto agli arbitri espressioni ingiuriose e agli spettatori un gesto insultante.

Nervoso, polemico, Mancini se l'è presa con tutti. Prima con Damato, quando ha protestato per un rigore non concesso a Eder ad inizio secondo tempo. Una reazione eccessiva che gli è costata l'espulsione. Poi, mentre raggiungeva gli spogliatoi, ha reagito agli insulti dei tifosi mostrando il dito medio.

A fine partita, dopo i tre gol subiti e una prestazione deludente dei nerazzurri, ha anche alzato la voce rispondendo stizzito alla giornalista di Mediaset. «Le mie critiche a Icardi lo hanno condizionato sul rigore? Questa è una stronzata, dai. Ho fatto dito medio a otto, nove tifosi che mi hanno insultato. Quando faccio una cosa lo dico. Quei tifosi non dovevano essere lì perché dovevano esserci degli steward. Contenta? Allora, se devi fare polemica facciamola. Ho detto che l'ho fatto. Fine del discorso. Queste sono cavolate».

Frasi che hanno sdegnato la stampa, tanto che l'Ussi ha chiesto un incontro urgente con il presidente dell'associazione allenatori Ulivieri. Mancini si è poi scusato per il gestaccio e per la sconfitta, un ravvedimento forse un po' tardivo che non rasserena la nottata dell'allenatore. Mancini sembra aver perso la testa, ma in realtà semplicemente non ha perso il vizio. Fin dai tempi in cui allenava il Manchester City in Premier League.

Le cronache inglesi raccontarono delle liti furiose con Balotelli e Tevez, ma Mancini sfiorò la rissa anche con giocatori e allenatori avversari. Alzò la voce con Gerrard, dopo una sfida contro il Liverpool. Battibeccò con Lambert, allenatore dell'Aston Villa. Litigò furiosamente anche con Sir Alex Ferguson durante un derby. Fece scalpore, poi, il gesto di stizza nei confronti di David Moyes nel marzo 2010: il City perde in casa contro l'Everton e Mancini al 91' si scaglia sul collega, lo spinge e gli strappa il pallone di mano. Un passato burrascoso a cui si devono aggiungere i confronti accesi di questa stagione. Ad ottobre se l'è presa con i giornalisti: «A volte qualcuno di voi parla e non sa neanche di cosa sta parlando. In Italia volete fare tutti gli allenatori». Poi ha criticato gli arbitri: «Preferiscono espellere un giocatore che uscire con una bella donna».

A dicembre si parlò di uno scontro con Jovetic, poi la lite con Sarri e infine la serata tesissima del derby. Un'escalation emotiva in cui Mancini è passato dal nervosismo alla volgarità. Parolacce in tv, gestacci ai tifosi, atteggiamenti che lo hanno fatto passare dalla parte del torto dopo aver messo Sarri alla gogna.
Ultimo aggiornamento: Martedì 2 Febbraio 2016, 09:22

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