Lazio, attacco da Champions e difesa debole:
la retroguardia soffre troppo il pressing

Lazio, attacco da Champions e difesa debole: ​la retroguardia soffre troppo il pressing

di Enrico Sarzanini
ROMA - Il pareggio contro il Napoli ha lasciato in eredità alla Lazio l'amaro in bocca per un risultato che rende più difficile l'accesso alla finale ma la consapevolezza di potersela giocare alla pari con tutti. Il sogno è la Champions, a Formello c'è chi crede nell'impresa. Pioli preferisce la politica dei piccoli passi. Sta portando avanti un progetto. Ha in mente un percorso fatto soprattutto di uomini.





Li sta scegliendo insieme alla società (già presi il difensore Hoedt e il centrocampista Morrison), saranno quelli che nella prossima stagione dovranno far fare alla squadra il definitivo salto di qualità, e che in tre anni dovranno portarla a lottare per lo scudetto come ha promesso il ds Tare qualche tempo fa. Le certezze arrivano soprattutto dal centrocampo con Biglia uomo in più. Fino a oggi è il secondo giocatore che ha recuperato più palloni di tutti, dietro al connazionale Gentiletti che però è fuori per infortunio da settembre e che ha giocato appena due gare. Per Biglia 61 in 19 partite, ben 8,4 a gara una media impressionante tra le più alte della serie A.



Il suo è un pressing asfissiante, ossigeno allo stato puro per il gioco di Pioli che vive di ripartenze e di velocità per sfruttare al meglio le caratteristiche di due come Candreva e Felipe Anderson. Il brasiliano, sempre più protagonista con la maglia della Lazio, è stato però ignorato dal ct Dunga, e dovrà dunque attendere per la sua prima convocazione con la maglia verdeoro.



Da questa statistica di Opta, il dato che si evince è chiaro: eccezion fatta per Basta, che è l'unico difensore ad avere una media alta (6,6), il resto dei difensori naviga a metà classifica. Lo stesso De Vrij, che è considerato il leader del reparto e che, orfano dell'infortunato Gentiletti, si è trovato suo malgrado a doverlo guidare, non riesce a primeggiare. La spiegazione è probabilmente nel gioco estremamente offensivo di Pioli che, il più delle volte, lascia la difesa troppo scoperta. Contropiede e velocità hanno fatto però della Lazio la vera sorpresa della stagione. Per questo il tecnico, dopo il pari in Coppa con il Napoli ha chiesto più attenzione: «Non dovevamo uscire alti, dovevamo stare più attenti nell'azione del gol subito, la linea difensiva si è aperta troppo».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 6 Marzo 2015, 11:18

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