Lazio-Milan, ora la rivincita in Coppa Italia.
Se salta Inzaghi pronti Tassotti o Gattuso

Lazio-Milan, ora la rivincita in Coppa Italia. ​Se salta Inzaghi pronti Tassotti o Gattuso

di Luca Uccello
MILANO - In ritiro con il Milan c'è anche Adriano Galliani. Uno dei responsabili del disastro rossonero. Ieri sera l'ad ha cenato con Pippo Inzaghi e tutta la squadra per cercare una soluzione a questa crisi infinita e farsi una promessa. Di quelle forti, da mantenere sino alla fine della stagione. Uniti fino a giugno, poi chi deve abbandonare il Diavolo lo farà con la coscienza a posto.







La rivincita di Coppa Italia con la Lazio? Decisiva per il futuro europeo ma non per forza per Filippo Inzaghi. Perdere non significherebbe dire addio automaticamente all'amato Pippo. E' uno dei messaggi che l'amministratore sportivo della parte sportiva (l'altra, Barbara Berlusconi, sta studiando un piano d'evacuazione per giugno, buonuscita milionaria permettendo...) ha voluto ancora una volta ribadire alla squadra, ad uno spogliatoio “svuotato” di ogni tipo di reazione. E' questa la maggior preoccupazione di Casa Milan. Trovare lo stimolo giusto per far ripartire la costosa macchina rossonera. Il bilancio non mente. Proprio come la classifica: lo scorso anno il Milan conquistò la miseria di 22 punti nel girone d'andata, vincendo col Verona alla prima di ritorno fermandosi a 25.



La squadra di Inzaghi, che aveva chiuso il 2014 a quota 25, nelle quattro partite nel 2015 ha portato a casa un solo punto per un totale di 26: soltanto uno in più rispetto all'ultima stagione. Davvero poco per non pensare a una rivoluzione tecnica. Non più affidarsi a un allenatore con poca esperienza in panchina ma a un nome conosciuto. Il sogno Montella rimarrà tale, più facile e già d'accordo Luciano Spalletti a tentare l'avventura rossonera. Ma se Casa Milan dovesse decidere invece di cambiare subito in caso di una nuova sconfitta con la Lazio? Ci vorrebbe una soluzione temporanea: Sacchi ha già detto di no, Filippo Galli non vuole nemmeno che venga nominato il suo nome.



Rimane l'ipotesi Tassotti, traghettatore fino a giugno. Impensabile, riferiscono da via Aldo Rossi, pensare ad un clamoroso ritorno di Seedorf. Berlusconi come Galliani non lo vogliono nemmeno sentire nominare. Chissà poi perché... L'idea, che non convince nemmeno il diretto interessato, è avere dentro lo spogliatoio un uomo con le “palle”, un leader, uno come Gattuso. Pochi mesi per rilanciare il Milan e rilanciare la sua immagine.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 26 Gennaio 2015, 17:40

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