Juve-Torino, Agnelli punge Cairo:
"Non c'è partita, non segnate da 15 anni"

Juve-Torino, Agnelli punge Cairo: ​"Non c'è partita, non segnate da 15 anni"

di Timothy Ormezzano
TORINO - Un antipasto di Juve-Toro (domenica, ore 18, Stadium) si è giocato ieri, in giacca e cravatta, tra Andrea Agnelli e Urbano Cairo. Il bianconero ha messo il dito nella piaga granata, ricordando al collega che «la Juve gioca sempre per vincere, mentre il Toro da oltre 15 anni non vince e nemmeno ci segna un gol».





L'ultima rete granata risale a quasi 13 anni fa (Toro-Juve 2-2, 24 febbraio 2002), mentre la vittoria manca da quasi 20 anni (Juve-Toro 1-2, 9 aprile 1995). Cairo ha incassato il pizzicotto presidenziale con stile, sperando di gustarsi il piatto freddo della vendetta: «Finora questa partita non mi ha dato grandi gioie, ma quest'anno, con il nostro ritorno in Europa, le cose possono cambiare».



Dal derby della Mole al derby d'Italia: «Dobbiamo eliminare la violenza negli stadi e il razzismo - ha aggiunto Agnelli -, ma non l'ironia e lo sfottò, che sono il sale del nostro sport. In questo senso, ci manca molto Peppino Prisco».



Adesso la palla passa al campo, con Max Allegri deciso a concedere un po' di turnover ai reduci dalla battaglia di Malmoe: il recuperato Evra sostituirà lo squalificato Padoin, mentre Pereyra agirà tra le linee, alle spalle di Morata e dell'inamovibile Tevez. «Ora testa al derby», ha twittato Marchisio, candidato a rimpiazzare Pirlo in regia. «Come sempre, l'unica cosa che conta è vincere», ha aggiunto Bonucci, ispirandosi al noto slogan bonipertiano.



Sul mercato, invece, è Juve-Chelsea. L'ad bianconero Marotta ha raggiunto un accordo di massima con il bomber croato Kramaric («sogno di giocare in serie A»), valutato una dozzina di milioni dal Rijeka, ma sulle sue tracce ci sono anche i Blues di Mourinho.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 28 Novembre 2014, 09:11

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