Juve su Bernardeschi, per sostituire Alex Sandro c'è Darmian in pole

Juve su Bernardeschi, per sostituire Alex Sandro c'è Darmian in pole

di Timothy Ormezzano
La Juve vuole evitare cessioni illustri e confermare l'undici di Cardiff: «Sarebbe un grandissimo traguardo - ammette Marotta -, la speranza è che nessuno vada via». Nessuno tranne Dani Alves, un ex: «C'è amarezza per quanto ha detto, ma non c'è stata nessuna rottura». Il rischio è che anche uno tra Bonucci e soprattutto Alex Sandro voli in Premier League: «Un'offerta consistente ci è arrivata - dice l'ad bianconero dei 55 milioni proposti dal Cheslea per il brasiliano -, tenere un giocatore controvoglia non è utile per nessuno». 

Tra gli scontenti c'è anche Marchisio: emarginato dal 4-2-3-1, potrebbe farsi sedurre dal Chelsea di Conte.
Lo shopping della Signora è in stallo. Donnarumma è uscito dai radar bianconeri: «Mi auguro una conclusione positiva della trattativa per il Milan. Spero che il portiere resti rossonero per tanti anni». Le trattative per Douglas Costa e Szczescny sono in stand by: «Saremo più concreti nelle prossime settimane».

Per riportare Darmian in Italia servono almeno 20 milioni. Problemi anche per N'Zonzi: ha chiesto 7 milioni di ingaggio, come se non bastassero i 40 pretesi dal Siviglia per il cartellino. Troppi. Ecco perché a centrocampo torna di moda una vecchia fiamma come Matuidi, mentre sugli esterni si continua a dare a caccia a Keita e soprattutto a Bernardeschi, per il quale sono pronti 40 milioni più bonus.

Continua intanto a tenere banco l'intervallo di Cardiff: «Le nostre vittorie generano una cultura dell'invidia messa in pratica seminando zizzania. Nello spogliatoio non è successo nulla», ribadisce Marotta. Ma la Juventus è chiamata anche a fronteggiare l'inchiesta Fifa sul trasferimento di Pogba al Manchester United con una TPO (third-part ownership) mascherata a favore dell'agente Mino Raiola. Entro fine mese, il club bianconero risponderà con un atto formale. Appare molto remota l'ipotesi di un blocco del mercato. Tutto potrebbe risolversi con un'ammenda o un nulla di fatto. «Abbiamo agito nel pieno rispetto delle norme fiscali e tributarie - counclude Marotta -. Siamo fiduciosi che non ci sia nessun provvedimento disciplinare».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 22 Giugno 2017, 08:39

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