Juve oltre la delusione: ora l'obiettivo è la finale di Kiev del prossimo anno

Juve oltre la delusione: ora l'obiettivo è la finale di Kiev del prossimo anno

di Timothy Ormezzano
Evitare disfattismi. È questa la principale missione di una Juve costretta a digerire l'ennesima cocente delusione in Champions. Sabato a Cardiff si sono rivisti tutti i fantasmi che si aggirano per l'Europa bianconera. Sette finali perse su nove è un record difficile da battere. Ma il 4-1 impartito dal Real Madrid, il peggior punteggio di sempre, è risultato che umilia oltremodo i bianconeri, rimasti in partita una quarantina di minuti. Brutta botta, specie per chi due anni fa era a Berlino. Il presidente Agnelli ha subito cercato di rivitalizzare l'ambiente («Diventeremo ancora più cattivi»), consapevole del rischio di un pesante contraccolpo emotivo. «La sconfitta ferisce tutti -ha scritto Khedira su Instagram - Prometto che impareremo la lezione e torneremo in finale l'anno prossimo».

I tifosi se la sono presa soprattutto con chi doveva fare la differenza, Dybala e Higuain, già volati in Argentina. Il Pipita si è confermato suo malgrado perfetto per la Juve: nessuno sbaglia le finali come lui, come loro. «Siamo venuti meno, forse abbiamo patito un fuori giri a livello fisico. Ci è mancato di nuovo qualcosa», ha ammesso Buffon. La Juve si era illusa di aver colmato il gap con il Real: «Sì, credevamo di giocarcela alla pari», ha aggiunto SuperGigi. Quasi imbarazzante, invece, il mismatch nel secondo tempo con le Merengues, che si sono concesse pure il lusso di tenere James in tribuna. Ancora Buffon: «La ripresa lascia rammarico e perplessità, perché il Real ci ha schiacciati, mostrando un peso specifico differente. Spiace aver perso male. Non possiamo permetterci di sbracare così».

Provaci ancora, Juve. «Ho un altro anno di contratto, ce la giocheremo di nuovo», ha assicurato capitan Gigi, all'ultimo giro sulla giostra della Champions. «Ora stacchiamo, per ripartire ancora più forti! La delusione è pari all'orgoglio che provo per la stagione della squadra», ha twittato Allegri, ottenendo però più critiche che consensi. La pensano proprio come lui quei 250 sostenitori che ieri hanno accolto la Signora al rientro all'aeroporto di Caselle, cantando come se dalla scaletta dell'aereo fosse scesa anche l'agognata Coppa. «Ritorno amaro, ma il saluto dei tifosi è stato unico ed emozionante», ha twittato Marchisio.Giusto ripartire con loro verso la finale di Kiev 2018. Con rabbia, orgoglio e senza disfattismi.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 5 Giugno 2017, 10:53

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