Juve, mistero Bernardeschi: l'acquisto più costoso è il meno impiegato da Allegri

Juve, mistero Bernardeschi: l'acquisto più costoso è il meno impiegato da Allegri

di Timothy Ormezzano
Juve che stravince non si cambia. Sull'uscio di un impegnativo trittico all'Allianz Stadium - domani la Fiorentina, sabato il Toro, mercoledì prossimo l'Olympiacos -, Allegri sembra deciso a confermare otto o nove undicesimi della formazione che domenica ha superato il Sassuolo. 

Avanti con i soliti noti, a partire dall'imprescindibile Dybala, l'unico giocatore nella storia della Juve capace di segnare 8 gol nelle prime 4 partite di Serie A. «Messi ha la sua storia e i suoi gol. Io ho la mia. Siamo due giocatori diversi. Lui ha vinto tanto, spero di farlo anche io», ha detto a JTV. 

Avanti con Higuain, benché sia immerso in un momento di forma diametralmente opposto rispetto alla Joya, che ieri ha postato su Instagram un video del Pipita sorridente. Il turnover più massiccio verrà posticipato al derby, anticamera della fondamentale sfida di Champions. Domani gli unici cambi sono attesi in difesa, dove scalpitano Barzagli, Benatia e Asamoah. Rischia dunque di slittare nuovamente l'esordio dal primo minuto di Bernardeschi.

«Era ovvio che andando in una grande squadra come la Juve, Federico avesse minori possibilità di giocare - dice quel Giancarlo Antognoni al quale il popolo viola aveva inizialmente paragonato il ragazzo di Carrara -. La sua scelta va comunque rispettata. Gli auguro di avere più chances di giocare, purché dopo mercoledì». 
Al netto dell'infortunato Howedes, ancora mai visto in bianconero ma da ieri tornato a lavorare in gruppo, Bernardeschi è il neojuventino meno impiegato da Allegri. Appena 64' in campo in sei uscite ufficiali.

Meno di De Sciglio (75'), al quale ieri è stata diagnosticata una lesione parziale a livello dell'articolazione tibio-peroneale inferiore con sospetta microfrattura da monitorare attentamente. Meno dei vari Bentancur (80'), Szczesny (90'), Douglas Costa (196') e Matuidi (321'), quest'ultimo immediatamente entrato negli ingranaggi bianconeri per la sua capacità di «stare zitto e correre», come ha sintetizzato Allegri. «Mi sono inserito bene, anche se era la prima volta che lasciavo la Francia - ha detto Matuidi -. Della Juve mi ha colpito la cultura del lavoro. Qui è molto più dura rispetto al Psg. E i risultati si vedono». 
Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Settembre 2017, 08:48

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