Juve e Antimafia, se salta la Perego deve saltare anche Pecoraro

Juve e Antimafia, se salta la Perego deve saltare anche Pecoraro

di Alvaro Moretti
A vete presente lo Zingaro (Luca Marinelli) del film Jeeg Robot che chiede “una cosa vojo sape?” Ecco una cosa vogliamo sapere anche noi: cos’altro serve per arrivare alle dimissioni del procuratore Figc, Pecoraro, dopo il clamoroso, gravissimo dietrofront di fronte all’Antimafia sulla vicenda dei biglietti-Juve-‘Ndrangheta?

Una intercettazione inesistente propalata come enorme atto d’accusa, associando il presidente della Juve, Andrea Agnelli. Semplicemente l’intercettazione non esiste. Pecoraro all’Antimafia, chiamato a chiarimenti, fa anche la piroetta («interpretazione dei pm»), respinto al mittente dai giudici di Torino. A noi leggere queste cose ha fatto tornare alla mente il 1983, Tortona diventato Tortora Enzo. Una leggerezza, quella di Pecoraro, costata mesi di titoli da prima pagina, striscioni, cori.

Nel Paese che chiede e ottiene la testa di una conduttrice di Rai1 per una slide, possiamo chiedere un passo indietro anche in Procura Figc? E ricordare alla presidente Bindi - che «le mafie sono arrivate alla Juve» -, Capaci, i Georgofili, i comuni infiltrati del Nord, Centro e Sud. E il reato di associazione esterna arrivato in Parlamento, con tanto di imputazioni e... assoluzioni. 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 7 Aprile 2017, 09:13

© RIPRODUZIONE RISERVATA