Quando c'è l'obbligo di vincere, non è mai semplice riuscirci: i ragazzi son stati bravi. Manteniamo questa concentrazione e fame a Empoli! pic.twitter.com/egF4SRbDWb
— Massimiliano Allegri (@OfficialAllegri) 27 settembre 2016
Allegri avrebbe anche altri motivi per sorridere - il gol ritrovato da Dybala e la porta di Buffon sbarrata per la terza partita consecutiva -, non fosse già sintonizzato sulle frequenze dell'ultimo impegno prima della sosta, domenica (alle 12,30) a Empoli: «Quando c'è l'obbligo di vincere, non è mai semplice riuscirci: i ragazzi sono stati bravi. Manteniamo questa concentrazione e fame a Empoli!», twitta il tecnico, che al Castellani recupererà Barzagli e Pjanic, usciti ammaccati dalla sfida del Maksimir.
Mezzi sorrisi anche da Higuain, il cui ultimo centro internazionale lontano da casa risaliva a cinque anni fa: «Può essere, avete buona memoria... - conferma un po' infastidito - Ma due stagioni fa, nelle partite di Champions al San Paolo, ne avevo segnati ben cinque». Allora l'argentino aveva il posto fisso, oggi è un po' precario: «Che effetto fa andare in panchina? Sono decisioni del mister - taglia corto il Pipita -. Io comunque sono venuto a Torino per aiutare la Juve a crescere e a vincere titoli».
Crescita che passa necessariamente dall'intesa tra lo stesso Higuain e Dybala, che a Zagabria hanno sì fatturato due gol ma paradossalmente non si sono scambiati nemmeno un pallone. «Allegri sostiene che la squadra debba imparare a conoscermi? E' vero - ammette Higuain -, anche se martedì Pjanic mi ha passato il pallone proprio come desidero. Possiamo migliorare anche a livello di personalità e di atteggiamento. Ma siamo soltanto all'inizio, le cose andranno sempre meglio». Rivali avvisate, avvisatissime.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 29 Settembre 2016, 09:03
© RIPRODUZIONE RISERVATA