Juve, è sempre Tevez a decidere:
col Genoa l'Apache regala i tre punti

Juve, è sempre Tevez a decidere: ​col Genoa l'Apache regala i tre punti

di Timothy Ormezzano
TORINO - Ancora Tevez, sempre lui. E ancora 1-0, il terzo consecutivo in campionato. Da quando Allegri ha detto di amare le vittorie di misura, la Juve non sa fare altro.





Il successo sul Genoa vendica il ko dell'andata a Marassi (unico finora) e stacca la spina al campionato. «Non abbiamo ancora vinto - frena Allegri -, ma se battiamo anche l'Empoli e il Parma... Il vantaggio in classifica è più merito nostro che demerito degli avversari». La bella sbornia di Dortmund è stata smaltita. La Signora ha dato un'ottima risposta sul piano della mentalità e della condizione. «Giù il cappello davanti al coraggio di Allegri, una piacevolissima sorpresa - dice Buffon -. Quanto a Tevez, sono orgoglioso di giocare con lui».

Nel primo tempo mancano due rigori, uno per parte: Perotti viene sgambettato da Marchisio e Bertolacci alza un po' il gomito. Tra i due episodi, l'ennesimo gioiello di Tevez, al 24° centro in 36 partite: slalom e sassata sotto la traversa.



È il miglior Apache di sempre, anche di quello ammirato al suo primo anno al City (29 gol inglesi, zero internazionali). Alto rendimento, basso profilo: «Io sempre più leader? No, sono uno della squadra. Il Monaco? Guai a sottovalutarlo, avrei preferito il Barça o il Real. Il mio futuro? Penso soltanto a sfruttare questo ottimo momento». Sul futuro dello squalificato Pogba è invece intervenuto Marotta, che intanto marca a uomo Witsel e Dybala per la Juve che verrà: «Un giovane del valore di Paul attira l'attenzione di tanti club blasonati, ma non cerchiamo compratori. E non abbiamo avuto contatti col Psg».

Prima dell'intervallo, Chiellini timbra la traversa da due passi.



Il rigore arriva... quando non c'è (Pereyra cerca il contatto con Roncaglia), in avvio di ripresa, ma Tevez si fa ipnotizzare dallo specialista Lamanna (subentrato a Perin, spalla ko e niente Nazionale): a dicembre, all'esordio in rossoblù, parò un penalty a Ljajic. Galvanizzato dalla prodezza, il Genoa cerca il pareggio ma rimbalza regolarmente contro il muro bianconero, fortificato dal ritorno di Barzagli, alla terza presenza consecutiva dopo nove mesi di assenza.



Un motivo in più per stare Allegri: «Andrea sembra un ragazzino, che bello averlo ritrovato in queste condizioni».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 23 Marzo 2015, 16:34

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