Thohir: "Fiducia a Mancini, ma voglio
più orgoglio. All'Inter servono dei leader"
di Alessio Agnelli
Erick Thohir sceglie la festa di fine anno dell’Inter Club Indonesia Gorontolo, nella sua Giacarta (presente anche Cristian Chivu), per i primi responsi stagionali a bocce ferme. Ma nei confronti del tecnico di Jesi il giudizio è sempre lo stesso: promosso, indipendentemente da un quarto posto che non soddisfa appieno e in attesa di tempi, e risultati migliori, dal 2016/17. «Dobbiamo avere fiducia in Mancini e dobbiamo continuare a incoraggiarlo a dare sempre il massimo- ha sottolineato il tycoon, nel primo pomeriggio di ieri -. Ai calciatori dico invece che dovrebbero essere orgogliosi di indossare questa maglia. L’anno prossimo dovremo fare meglio».
Da parte di Thohir, dunque, una risposta immediata al quesito del Mancio («Se tutti sono contenti, rimango») di sabato. Ma anche la consapevolezza, che, per ridurre il gap dalle prime, sarà necessaria un’iniezione di personalità e carattere, «anche perché a questa squadra, oggi, manca la leadership» ha chiosato Thohir. E parole che fanno eco a quelle di Mancini, che ha parlato di «2/3 innesti di esperienza e qualità» giusto sabato. Insomma, comunità di vedute. Con Yaya Touré, Lucas Biglia e Antonio Candreva, tra i principali obiettivi in entrata. Certo, per l’ivoriano rimane lo scoglio dell’ingaggio (11 mln netti; l’idea è di spalmarlo su 2 anni di contratto, con opzione per un terzo anno) e per i due laziali l’alta valutazione di Lotito (25 mln cadauno). Ma superabili con qualche big in uscita. Alla corsa per Jeison Murillo si sono iscritti, infatti, anche il Leicester di Claudio Ranieri e il Liverpool di Jurgen Klopp: sui 25 milioni la richiesta dell’Inter per il nulla osta. Quindi, Samir Handanovic, apprezzato oltremanica, nella Liga (Barcellona) e dal Paris Saint Germain.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 16 Maggio 2016, 08:58
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