Inter, il giusto mix tra la classe di Icardi
e Kovacic e la grinta di Medel e M'Vila
di Massimo Sarti
È stata anche la partita dei tackle, della pressione e della presenza massiccia di Gary Medel, un pitbull a disposizione delle esigenze di Walter Mazzarri. Il guerriero cileno (così come il suo alter ego francese Yann M'Vila) sarà atteso da un compito fondamentale, quanto gravoso: sorreggere le iniziative del costruttori di gioco Hernanes e Kovacic. Vero è che Mateo (parole di Mazzarri nel dopo gara) ha imparato anche a coprire, ma mai potrà (e dovrà) essere la sua caratteristica principale.
Medel è apparso più che pronto. Ha in fretta mostrato che il ds Auslio ha visto giusto quando ha cominciato a mettere gli occhi sul centrale (all'occorrenza anche di difesa) in forza ai gallesi del Cardiff. Le prime voci risalgono agli ultimi giorni di giugno, poco prima che il giocatore rivelasse tutta la propria combattività negli ottavi del Mondiale persi dal Cile solo ai rigori contro il Brasile. Il quel 28 giugno Medel è uscito al 108' per infortunio, solo quando non è stato più in grado (nel vero senso dell'espressione) di restare in piedi. Al termine di una trattativa non semplice l'Inter ha preso il ad agosto il cileno a titolo definitivo per circa 8 milioni di euro più bonus, firmandolo per quattro anni.
I nerazzurri hanno avuto già un pitbull nel recente passato, quel Davids risultato però, almeno all'Inter, una meteora. I tifosi sognano che il 27enne Medel possa ripercorrere le orme non solo di Cambiasso, ma anche di altri amati padroni del centrocampo. Qualche nome? Simeone, Di Biagio, Ince, sino ad Oriali. Per una vita da mediano e di nuovi successi.
Ultimo aggiornamento: Martedì 16 Settembre 2014, 11:17
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