Inter, De Boer studia da... Mou: l'olandese
un sergente di ferro impermeabile alle critiche

Inter, De Boer studia da... Mou: l'olandese un sergente di ferro impermeabile alle critiche

di Alessio Agnelli
 Pugno duro con chi rema contro: De Boer sergente di ferro senza paura e timore delle critiche. Dall’esperimento della difesa a 3 di Verona, al triplo cambio di Pescara con remuntada annessa, fino alle sostituzioni punitive di Brozovic e Kondogbia contro Hapoel e Bologna, quella del transalpino fresca fresca, «perché chi non ascolta, deve comunque sentire, altrimenti va fuori».

A Frank De Boer è bastato solo un mese di Inter per farsi apprezzare. Ed il merito è della sua tempra da sergente di ferro, che ha stregato società e tifosi scomodando illustri paragoni con il passato. Spigoloso e diretto, nei modi e nelle esternazioni a mezzo stampa, come Bersellini e il Trap. O coraggioso come Mou, da cui ha mutuato i 3 attaccanti gettati nella mischia all’Adriatico. Ma sicuramente in totale controllo, di squadra e ambiente. La riprova è arrivata, infatti, domenica, dopo il pareggio del Meazza con il Bologna e il secondo caso di insubordinazione in campo.

Per De Boer solo applausi e fischi (mitigati solo in parte dai cori di sostegno della Nord) invece per Geoffrey Kondogbia, che non ha rispettato le consegne e che l’olandese ha rispedito in panchina dopo 28 minuti senza pensarci troppo. Ieri mattina, il transalpino si è allenato in gruppo, insieme a Marcelo Brozovic, reintegrato in prima squadra e in odore di rientro in Europa League. Ma, tra oggi e domani, dovrebbe andare in scena un confronto tra tecnico, giocatore e società, per discutere dell’accaduto e voltare subito pagina. A differenza di Brozovic, multato (per tentata fuga dallo stadio, notte in discoteca e foto ironica postata sui social, dopo l’Hapoel) e sempre in attesa di condono ufficiale, Kondogbia non si è macchiato, infatti, di nessuna colpa, se non di una pessima prestazione.

E non è escluso che possa tornare (in Europa League è fuori lista) tra i convocati già per l’impegno di domenica con la Roma. «Kondogbia? Dispiace, è un ragazzo forte e deve continuare a lavorare come sta facendo. Ha grandi qualità, gli voglio bene. Se me lo toccate vi ammazzo», la difesa a spada tratta di Ranocchia. Con De Boer, invece, Javier Zanetti («Frank aveva bisogno di un altro giocatore, non ha avuto dubbi e ha cambiato. Brozovic? Sta dimostrando ora di volersi mettere a disposizione, valuteremo con il mister il momento più opportuno») e Massimo Moratti. «E’ il suo modo di affrontare i problemi, credo che dipenda molto dal rapporto che ha con i giocatori - ha chiosato l’ex patron-. E a Steven Zhang consiglio di stare in pianta stabile a Milano. Solo così Suning e l’Inter si comprenderanno più velocemente».
Ultimo aggiornamento: Martedì 27 Settembre 2016, 08:58

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