La Samp affonda il Genoa: 2-0
Decidono Ramirez e Quagliarella

La Samp affonda il Genoa Decidono Ramirez e Quagliarella
Ramirez e Quagliarella firmano una notte da sogno per la Sampdoria. Giampaolo ottiene il terzo successo consecutivo nella stracittadina numero 115 e ora non pone limiti allo straordinario campionato della Sampdoria,  sesta a un solo punto dalla Roma. Merito della compattezza e dell’ottima organizzazione di gioco messa in mostra soprattutto nella ripresa dopo un primo tempo attendista e cinico. Juric, nonostante la generosità espressa dalla sua squadra, piomba, invece, nell’incubo di un probabile esonero. Il Genoa resta penultimo, a nulla sono serviti i tre giorni di ritiro a Coccaglio. 

Giampaolo lascia Caprari in panchina e affida la copertura della trequarti a Ramirez che supporta agli inamovibili Quagliarella e Zapata. In difesa, a destra, meglio Bereszynski di Sala. Due bocciature importanti nel centrocampo di Juric: Bertolacci e Lazovic restano fuori dalla contesa, rimpiazzati rispettivamente da Omeonga e Rosi. Davanti chance d’oro per Lapadula, sostenuto da Rigoni e Taarabt. “Il Genoa è del suo popolo” è il mega-striscione che campeggia nei Distinti, diretto alla dirigenza. 

L’avvio del Genoa è tutta corsa e aggressività. Per Lapadula, nei primi 20 minuti, due importanti occasioni a centro area. Le soluzioni, soprattutto la seconda con un’improbabile bicicletta, sono infelici. La Samp, perfetta tessitrice di possesso palla, sa aspettare il suo turno.  Al 24’ la sponda di Zapata mette Ramirez nelle condizioni di battere Perin con un tocco vellutato e con la complicità di un insicuro Zukanovic. Il Grifone, ferito, non si compiange. Alla mezz’ora, è anche sfortunato quando la traversa ferma un Rosi, ben ricercato da Lazovic, totalmente indisturbato. La forza della Sampdoria è in un centrocampo compatto, capace allo stesso tempo di interpretare in maniera corale e precisa la fase difensiva e offensiva. Non sembrano proprio esserci 14 punti tra queste due squadre, ma una delle due sa metter in mostra maggior maturità. Qualità che in una partita così intensa sul piano del gioco può far la differenza. 

Nella ripresa il Genoa si butta a capofitto alla ricerca del pari ma il rischio corso all’11’, clamorosa defaillance di Rossettini, è enorme. Provvidenziale uscita bassa di Perin su Quagliarella che, sol soletto ma decentrato, calcia a lato. Chi sbaglia potrebbe in genere pagare ma non succede perché al 14’ Rigoni, di testa, fallisce da pochi passi. Juric cambia interprete sulla fascia destra: riecco Lazovic, fuori Rosi. Giampaolo risponde rinfoltendo il centrocampo con l’ingresso  di Barreto per Ramirez. L’inserimento di Pandev non aiuta e sbilancia ulteriormente una squadra che rischia di subire il raddoppio. Alvarez, in campo per Praet, sa perdonare. Non così, al 39’ della ripresa, Quagliarella: l’invito a nozze gli giunge da un ispiratissimo Zapata, a porta spalancata il suo primo gol nella storia del derby genovese è un gioco da ragazzi. E’ la parola fine a un match che mette le ali alla Samp e, quasi sicuramente, sancisce la fine della seconda esperienza di Juric (6 punti in 12 gare) sulla panchina del Genoa.

JURIC: «ESONERO? NESSUNA COMUNICAZIONE»​
Finora non ho ricevuto alcuna comunicazione dalla società sul mio futuro, quindi per ora posso solo dire che i ragazzi hanno fatto una partita di cuore, di volontà: abbiamo giocato come volevamo, concedendo poco alla Sampdoria.
Purtroppo siamo stati ancora un pò imprecisi in zona gol e in fase difensiva il vantaggio dei nostri avversari è stato regalato»: così ai microfoni di Premoum Sport l'allenatore del Genoa Ivan Juric commenta la sconfitta nel derby. «Abbiamo giocato, abbiamo dato tutto - ha aggiunto - non posso rimproverare nulla alla squadra. Peccato per il risultato, ma la prestazione è stata positiva. Non so cosa succederà, so che l'esonero era nell'aria già prima di questa partita, ma io ai ragazzi ho poco da rimproverare. Alleno una squadra viva e con dei veri valori. Non sono io a dover dire se ho concluso un percorso, quello spetta al presidente. Penso che il Genoa si salverà alla fine, ma se si salverà con me in panchina lo sa solo la società», ha concluso Juric.



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Ultimo aggiornamento: Domenica 5 Novembre 2017, 15:12

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