Felipe Anderson: "Penso alla Champions
con la Lazio, poi voglio le Olimpiadi"

Felipe Anderson: "Penso alla Champions con la Lazio, poi voglio le Olimpiadi"

di Enrico Sarzanini
ROMA – Gli occhi di mezza Europa sono su di lui, ma Felipe Anderson per il momento pensa solo alla Lazio. Questione di gratitudine. E' stata la società biancoceleste la prima a credere nelle sue potenzialità, andandolo a prendere un anno e mezzo fa in Brasile grazie all'intuizione dell'agente Fifa Franco Zavaglia e a difenderlo nella sua prima deludente stagione.



Il fantasista, che sta iniziando a ripagare questa fiducia con i fatti, non si vuole più fermare e spera di poter regalare a società e tifosi un trofeo: «Spero di vincere e di continuare a fare bene nella Lazio per essere convocato nuovamente con la nazionale Under 23». Parole che, oltre a tranquillizzare Pioli che punta tutto proprio su di lui per centrare la qualificazione in Champions, di fatto spengono sul nascere le tante voci di mercato circolate sul suo conto in queste settimane. L'ultima, di qualche giorno fa, vorrebbe il Chelsea pronto a mettere sul piatto ben 40 milioni di euro per portare il giocatore in Premier.



Le insidie, come si vede, restano ma la società biancoceleste almeno per il momento non ha nessuna intenzione di vendere il suo pezzo pregiato, anzi, vuole costruire la squadra del futuro proprio attorno ad Anderson che anche con la maglia dell'Under 23 ha un obiettivo preciso: «La medaglia d'oro alle Olimpiadi manca al Brasile e vogliamo raggiungerla a Rio de Janeiro l'anno prossimo. Siamo molto concentrati, ognuno di noi lavorerà sodo nei rispettivi club per far parte della squadra che andrà alle Olimpiadi. Al momento della convocazione vogliamo farci trovare pronti e dare una grande gioia ai nostri tifosi».



Nessun volo pindarico per il talento brasiliano cresciuto nel Santos che preferisce restare ben saldo con i piedi per terra. Per la Nazionale maggiore ci sarà tempo ma soprattutto, parola di Dunga, in futuro anche una maglia da titolare. Il domani gli appartiene, ma guai ad accelerare troppo i tempi, come ha spiegato lo stesso cittì verdeoro nei giorni scorsi: «Può diventare una stella ma a pomparlo troppo si rischia di fargli solo del male. Se continuerà a esibirsi a questi livelli prima o poi arriverà nella Seleçao». Più chiaro di così.
Ultimo aggiornamento: Martedì 31 Marzo 2015, 14:24

© RIPRODUZIONE RISERVATA