Donnarumma, l'oro del Milan: a 17 anni
Gigio è sempre più decisivo
di Luca Uccello
Tre partite consecutive senza subire nemmeno una rete. Merito in primis di Donnarumma, poi semmai di Paletta e dei loro compagni. Porta chiusa con Sampdoria, Lazio e Fiorentina, una striscia positiva così lunga mancava da maggio 2013, anno dell’ultima qualificazione alla Champions con Max Allegri in panchina, cioè l’ultimo anno del Diavolo in Europa. Merito del portierone di 17 anni senza patente, che ha ipnotizzato anche Ilicic costringendolo al suo primo rigore sbagliato in A dopo aver detto di no ad un altro specialista come Andrea Belotti alla prima giornata.
Montella, che a oggi ha un punto in più di Sinisa ma due in meno di Inzaghi, ha subìto 7 reti nelle prime 3 partite. Non pochi. Ma poi qualcosa è cambiato. La squadra gioca più corta, rischia meno, si difende di più, con maggior attenzione e sfrutta il contropiede, le caratteristiche dei suoi attaccanti. Un gioco non spettacolare ma che fin qui ha garantito dieci punti.
Ora per fortuna di Donnarumma, domenica mancherà ancora Berardi, la bestia nera del Milan. Un’assenza che lo aiuta nell’impresa di poter chiudere ancora la propria porta e aumentare la propria imbattibilità che nella storia rossonera è detenuta ancora oggi da Seba Rossi. Quella del campionato invece è caduta nelle mani di Gianluigi Buffon. Ma c’è ancora tempo. Il presente si chiama Milan, nel futuro, Raiola permettendo, non ci dovrebbe essere altro colore che il rossonero per un ruolo che ha trovato già il suo top-player tra i pali.
Ultimo aggiornamento: Martedì 27 Settembre 2016, 08:57
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