Juventus, avanti piano. Col Barça è 0-0, qualificazione da conquistare in Grecia
di Timothy Ormezzano
Di clamoroso, allo Stadium, c’è l’esclusione per scelta tecnica di Messi, che comincerà soltanto al 56’ il derby argentino con Dybala. «Anche Lionel ogni tanto ha bisogno di riposare», spiega Valverde. «Juve su Messi? Utopia - taglia corto l’ad Marotta prima del match -. I paragoni tra i due verranno fatti lo stesso, anche se Paulo deve ancora crescere». Allegri, complice il ko di Chiellini nell’ultima rifinitura, inserisce Rugani e sposta Barzagli a destra varando un 3-4-2-1.
La Juve parte a tutto gas ma poi frena, accettando di non disturbare troppo il Barcellona. A impegnare Ter Stegen ci pensa subito Douglas Costa, preferito all’acciaccato Mandzukic, il protagonista della coreografia della Curva Sud.
Il pericolo più grande al 22’, quando Rakitic colpisce il palo interno con un tiro-cross. In chiusura di tempo grande show di Dybala, che aggira la difesa ma spara in curva. La ripresa si apre con tanto Barça e poca Juve, anche se i tiri in porta sono rari come i posti liberi di uno Stadium da 3,2 milioni di incasso. Con Cuadrado e Sandro ben gestiti da Semedo e Digne. I bianconeri vivono solo sulle accelerazioni di Douglas Costa e Dybala. Allegri blinda il centrocampo, inserendo Bentancur, Marchisio e nel finale anche Matuidi. L’unica emozione, al netto di una spintarella in area di Piqué su Douglas Costa, è il tiro della Joya sul gong intercettato da Ter Stegen. Poca cosa. «Andremo ad Atene per vincere, senza aspettare il risultato del Barça - assicura Dybala -. Del resto oggi non era facile, i blaugrana difendono meglio dell’anno scorso». Insomma, un 3-0 come quello dello scorso aprile, per questa Juve, era una missione impossibile.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 22 Novembre 2017, 23:55
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