Addio all'ultimo ct "made in Figc"

Addio all'ultimo ct "made in Figc"

di Romolo Buffoni
Nell’anno più buio della Nazionale italiana di calcio, se n’è andato l’ultimo commissario tecnico nato e cresciuto in Figc. Azeglio Vicini, scomparso martedì a Brescia a quasi 85 anni di età (li avrebbe compiuti il 20 marzo), guidò gli Azzurri delle Notti Magiche di Italia ‘90.

Furono davvero serate speciali quelle di 28 anni fa. Quasi tutte. Sei vittorie su sette. L’unico passo falso, fatale, nella notte del San Paolo, con Napoli straziata tra l’amore tricolore e quello per Diego Maradona, che alla fine vinse la semifinale ai rigori. Arrivò terza quell’Italia fortissima, composta da Franco Baresi, Maldini, Ancelotti, Donadoni, Bergomi, Zenga, Giannini, Vialli, Mancini, Roby Baggio e Totò Schillaci che ci fece sognare a occhi aperti (non quanto i suoi spiritati, li ricordate?) che chiuse capocannoniere con 6 gol. Vicini la plasmò a partire dagli Europei ‘88 (altro terzo posto) dove promosse quasi in blocco la sua Under 21, che perse l’Europeo ai calci di rigore (una maledizione) contro la Spagna che all’epoca dal calcio italiano aveva molto da imparare. Perché Azeglio Vicini, romagnolo di Cesena, aveva fatto tutta la gavetta azzurra.

Entrò in Figc a soli 35 anni, dopo aver chiuso la carriera di centrocampista vissuta con Lanerossi Vicenza, Sampdoria e Brescia. Nella città lombarda si era stabilito insieme alla moglie Ines, dalla quale ha avuto tre figli. Dopo il sogno Mondiale, Vicini fallì la qualificazione agli Europei ‘92 ospitati (manco a dirlo) dalla Svezia, killer degli azzurri lo scorso novembre (e l’unico altro Mondiale mancato dall’Italia fu Svezia ‘58...). Ormai il calcio italiano viveva sull’onda dell’entusiasmo del Milan di Sacchi: pressing e fuorigioco. Vicini e il suo essere “federale” con relativo stipendio da “statale” passò di moda. Al suo posto arrivarono le idee e l’ingaggio da star di Sacchi. Erano gli ultimi istanti della vittoria che valeva 2 punti, delle maglie dall’1 all’11 e degli scarpini rigorosamente neri. Era un altro calcio. Ieri i suoi ex allievi gli hanno tributato un pensiero e prima di Milan-Lazio è stato osservato un minuto di silenzio, come succederà nel prossimo week-end di calcio moderno. Lontano anni luce dal calcio di Vicini.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 1 Febbraio 2018, 08:51

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