Bologna-Juventus 1-2: bianconeri pigliatutto, vittoria al 94' con il baby Kean

Bologna-Juventus 1-2: bianconeri pigliatutto, vittoria al 94' con il baby Kean
Il campionato della Juve si chiude in gloria, come una canzone di Guccini. «Finiamo in gloria, amore mio, che dopo a giorno fatto, dormo anch’io», cantava Francesco Guccini, modeno-pistoiese ma abitante a Bologna. La partita del Dell’Ara fa spesso assopire, è ravvivata dai cori del pubblico di casa. In tribuna c’è lo stato maggiore bianconero al completo, ma non arrivano insulti. Neanche al gol allo scadere. Punizione di Pjanic, Moses Kean prende il tempo alla difesa di casa e insacca. La Juve ha meritato, è stata leggermente superiore alla squadra di Donadoni, da 6 meno meno, come al solito. 

Lenta ma sempre gradevole la manovra bianconera, orchestrata da Khedira, con bella intesa nei confronti di Higuain. Al 17’ il gol annullato ai 33 volte campioni d’Italia, Dybala serve in area Sturaro, la spaccata mancina è facile, come il fuorigioco da evidenziare. Il resto è traccheggio, è il vorrei ma non posso rossoblù, mentre la Juve pensa a non infortunarsi. Dybala si fa soffiare la palla da Krafth, le cose dal mondo non sono così buone, se è vero che lo stesso trequartista lo chiude in angolo, con abnegazione. E poi l’argentino affonda a sinistra, chiudendo alto. Il Bologna in maglia blu scurissimo fatica, è lo specchio di un campionato moscio, ravvivato solo dalla curva petroniana, forse la più vivace del nord. L’unico rischio del primo tempo per Audero, 21enne indonesiano, al debutto, è su cross basso da destra di Pulgar, irrompe Krejci che gira altissimo, con il piede sbagliato.
Il resto è noia, come da canzone di Califano, con i felsinei corti ma bolsi e i piemontesi fin troppo a testa alta, nel gioco, leziosi, come in un allenamento qualsiasi. All’intervallo il sussulto juventino, Dybala a Higuain, in fuorigioco non rilevato, destro dal limite in diagonale fuori di poco. Come il destro in scivolata di Khedira alla ripresa. Il tedesco è in ascesa, a Cardiff sarà titolare. 

Il vantaggio è tuttavia petroniano. Pulgar serve al limite Taider, il francoalgerino si improvvisa Zidane, connazionale, si accomoda il pallone sul destro, sterza e calcia a giro all’incrocio. Allegri cambia a centrocampo, leva Khedira per Mandzukic, che aveva annunciato fra i titolari. Higuain tocca debolmente di testa, poi si fa chiudere in area da Pulgar. Non c’è forcing di chi ha vinto 6 titoli di fila, a una settimana da Cardiff il test non è probante. Si rifiata e traccheggia, cercando di non sporcare troppo le statistiche. 

Il pari arriva per distrazione emiliana, oltre che per meriti. Pjanic per Benatia, il centrale serve Higuain, libero, il destro è respinto lateralmente dal portiere Da Costa, Dybala conclude di precisione, sotto la traversa. La difesa rossoblù “affanna” e lascia un’altra palla, sulla destra. Qualche volata è anche pregevole, ma la palla resta principalmente fra i piedi di Pjanic e compagni. Il pareggio va bene a entrambe, si diceva una volta. La Juve nel finale tenta di vincere più della squadra che non fa più tremare il mondo. La curiosità è per Moise Kean, classe 2000, ivoriano nato a Vercelli che risolverà la gara al 94'. E’ larga, intanto, la punizione di Viviani, come un’acrobazia di Pjanic. Senza Chiellini e Bonucci la difesa è più indifesa, ma va bene così. Tantopiù dopo questo 1-2 il primato è ancora più ampio. La Juve ha la tenuta per giocarsela ai supplementari e magari ai rigori, come nel 2003 e nel ’96.

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Ultimo aggiornamento: Domenica 28 Maggio 2017, 14:59

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