Bologna-Inter, Spalletti: "Niente scherzi, servono tre punti ma dobbiamo meritarli"

Bologna-Inter, Spalletti: "Niente scherzi, servono tre punti ma dobbiamo meritarli"

di Alessio Agnelli
«Non si vive di rendita. La vittoria non te la concede nessuno, va solo meritata». Partita dopo partita e «curva dopo curva, perché anche a Crotone ce ne sono state di sterzate». Ma, a dispetto del primato in classifica e di statistiche (4 vittorie su 4, 10 gol fatti e 1 subito) già oltre le aspettative, è questo il messaggio che ha voluto lanciare Luciano Spalletti alla sua Inter a 24 ore dall'anticipo del Dall'Ara (alle 20.45 di stasera) contro l'11 di Donadoni. Lavoro, piedi per terra e «niente di scontato, perché vi sento dire che bisogna fare 5-6-7 vittorie di fila, anche se secondo me non è così». 

Tra emiliani, Genoa (domenica, al Meazza) e Benevento l'occasione è però di quelle ghiotte, prima della sosta di inizio ottobre. Ma il toscano preferisce travestirsi da pompiere, gettando acqua sul fuoco. «Quello che mi interessa davvero - ha proseguito Spalletti nella conferenza della vigilia - è che la squadra sappia che non siamo ancora così collaudati da inserire il pilota automatico. Stiamo tracciando il nostro percorso, la depressione azzera la personalità ma l'eccessiva euforia fa perdere ogni misura e non possiamo commettere questo errore». Quindi a Bologna «belli tignosi e mettendo qualcosa in più del nostro avversario, perché siamo l' Inter e veniamo da 4 vittorie - ha sottolineato il nocchiero di Certaldo -. Dopo i bei voti, non studi di meno perché prendi l'insufficienza che mette in discussione quanto hai fatto prima. Questo non potrei davvero accettarlo». 

Un primo effetto sui singoli si è già visto, infatti, con capitan Icardi, a secco e fuori dal gioco a Crotone dopo un avvio da 5 gol in 3 partite. Ma, anche in merito, non cambia lo Spalletti-pensiero: «Io gli ho fatto i complimenti comunque, ma mi fa piacere che finalmente abbia margini di crescita anche per voi - ha concluso il tecnico dell'Inter -. Per tutta la settimana si è continuato a soffiare nelle spalle di Mauro e su quelle di Perisic, se si continua così quando si voltano non li troviamo più per passargli palla, li avete portati molto distanti... Io penso invece che debbano stare dentro la squadra, devono sapere anche loro che possono crescere. Oggi possono dare tanto, ma, come noi abbiamo bisogno di loro, loro hanno bisogno di noi».
Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Settembre 2017, 08:49

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