"Berlusconi ha deciso, vende il Milan ai cinesi":
affare da un miliardo. La smentita da Arcore

"Il Milan venduto ai cinesi, Berlusconi ha già deciso". Affare da un miliardo: ma da Arcore arriva la smentita

di Luca Uccello
MILANO - Quasi come in un giallo di Agatha Christie, l’investigatore Poirot cerca la verità sulla cessione del Milan.



Parole, virgolettati di Silvio Berlusconi prontamente smentiti, non da Fininvest e nemmeno dal club di via Aldo Rossi, ma da misteriose “fonti vicine al presidente”. Il caso s’infittisce di indizi, anche se la soluzione è ancora lontana, bisognerà attendere almeno un mese. «La vendita del 75% del Milan ai cinesi è cosa fatta». Martedì sera, secondo quanto riporta Aska News, a Palazzo Grazioli Berlusconi avrebbe chiarito la situazione incontrando i rappresentanti delle comunità italiane all'estero sottolineando che «la trattativa è ormai chiusa, e che serve ancora qualche mese per limare i dettagli», ma che ormai non ci sono dubbi: il Milan finirà ai cinesi. Con la garanzia che la figlia Barbara conservi il suo ruolo di amministratore delegato.



Costo dell’operazione? Superiore al miliardo di euro. Anche se l'ex premier, sempre nei suoi incontri privati, parla di «un miliardo e mezzo». D’altra parte, secondo quanto va raccontando Berlusconi ormai da settimane, «l’interesse dei cinesi sarebbe sostenuto con forza dallo stesso governo di Pechino».

Qualche ora dopo l'Ansa pubblica una smentita, citando «fonti vicine a Berlusconi» che «precisano che non esiste alcuna trattativa in merito», aggiungendo che l'ipotesi è «priva di fondamento, frutto di fantasia e verrà smentita anche in futuro». E che «non è mai stata fatta una reale valutazione circa il valore della società calcistica».



In mattinata era arrivata una prima smentita anche dal magnate cinese Zong Qinghou sul suo interesse verso il club rossonero. «Non c'è stato alcun contatto. Non abbiamo intenzione di entrare nel mondo del calcio e se dovessimo farlo prenderemmo un club cinese». A chi andrà il Milan? A ottobre Berlusconi si è visto a San Siro al fianco di Richard Man Fai Lee, uomo d'affari di Hong Kong con molti interessi in Cina.



Meno di un mese fa erano comparse foto del leader di Forza Italia al fianco di Poe Qui Ying Wangsuo, noto come Mr.Pink, dal nome della sua bevanda al ginseng che spopola a Hollywood. Ma in pole sembra restare mister Bee Taechaubol che è il rappresentante del fondo che opera tra Singapore e Bangkok. Sono state fatte le due diligence e l’incontro dopo Pasqua sembra essere confermato. Il piano d'ingresso è stabilito, si arriverà alla definizione della cessione del pacchetto di minoranza e, in base ad una serie di operazioni finanziarie negli anni a venire, della maggioranza. Più defilata l’ipotesi che Wanda Group (Infront), sponsorizzato da Adriano Galliani e dalla stessa figlia Barbara, possa fare una controfferta.
Ultimo aggiornamento: Martedì 21 Aprile 2015, 15:26

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