Multa Uefa, Zanzi: «Roma niente paura»
Baldissoni: «Mercato attento agli ingaggi»

Multa Uefa, la Roma: «Niente paura» Baldissoni: « Ora attenti agli ingaggi»
Il giorno dopo, i chiarimenti e le spiegazioni, ma anche i ragionamenti. A poche ore dal provvedimento Uefa che ha sanzionato la Roma con sei milioni di multa, di cui due da pagare subito (e 4 soggetti a condizionale) e una rosa internazionale ridotta da 25 a 22 giocatori per la prossima stagione , il Dg Mauro Baldissoni affiancato dal Ceo Italo Zanzi sono intervenuti ai microfoni dell'emittente radiofonica ufficiale del club per parlare della situazione finanziaria del club.



«Il Fair Play Finanziario è a tutela dei club. Non rispettare le regole porta un intervento sanzionatorio equo e dissuasivo nel continuare a non rispettare le regole. Queste sanzioni sono di natura economica - precisa Baldissoni - di 6 milioni da pagare in 3 anni di cui una parte trattenibile dagli incassi dovuti alla partecipazione alle coppe europee, e di natura tecnica che serve a penalizzare dal punto di vista tecnico le società che si avvantaggerebbero dal mancato rispetto dei parametri del Fpp. Alla Roma verrà consentito di impiegarne 22 anziché 25. La lista Uefa prevede che 18 dei giocatori siano liberamente inseribili, altri 8 cresciuti nei vivai nazionali di cui 4 in quelli del club. Quindi se andiamo a veder bene la lista per le coppe europee, l'impatto è abbastanza residuale»



I motivi della sanzione «La Roma, che rispetta gli altri parametri come gli obblighi di pagamento di debiti con le altre società e il pagamento dei tesserati, non era invece in condizioni di rispettare i parametri del pareggio di bilancio. Ora cerchiamo di fare un'analisi storica- puntualizza Baldissoni - Il periodo di monitoraggio iniziava con il periodo 2011/2012. La società acquisita dalla proprietà americana è stata una società che nei due esercizi precedenti aveva fatto registrare perdite di 22 milioni nel 2010 e 30,8 milioni nel 2011. In entrambi casi non c'erano state iniezioni di capitali e quindi senza nessuna possibilità di ripianare il bilancio. La società esiste a prescindere dal Fair Play Finanziario. Quando non si riparano le perdite, e non si può garantire la continuità aziendale...senza considerare che la continuità aziendale è un principio del Fpp ma anche del codice civile»



La strategia «Nei programmi e nel business plan c'è un'ulteriore riduzione delle perdite, pur cercando di aumentare il valore della società. Il valore patrimoniale del club, a livello di valore della rosa, era di 37,5 milioni prima dell'acquisizione. Al momento è di 123 milioni, - dichiara Baldissoni- Se la Roma vendesse tutti i giocatori, nell'ipotesi di scuola, li venderebbe per più di 120 milioni. Questo è stato fatto mantenendo il livello di salari inalterato. Oggi è di 87 milioni il valore dei salari. Altro importante elemento apprezzato dall'Uefa, oltre ad aver mantenuto lo stesso livello di stipendi, è stato il rapporto tra costo personale e ricavi che è sceso da una percentuale dell'83%, eccessivamente alto, è arrivato al 65%. Arrivando quindi sotto la soglia del 70% richiesti dai parametri del Fair Play Finanziario. Abbiamo ridotto le perdite anno per anno, ricapitalizzato e consentita una valutazione dell'Uefa positiva pur dovendo necessariamente sanzionare la situazione oggettiva di sforamento dei parametri»



Fiducia: «Bisogna dire che è una cosa importante ma che non deve causare panico o preoccupazione nel mondo dei nostri tifosi - afferma Italo Zanzi - è una cosa che abbiamo sistemato. Tutti devono essere sereni, parleremo dei tagli ma sono una cosa che abbiamo deciso bene e siamo molto fiduciosi nell'andare avanti E' stato un dialogo lungo con l'Uefa, per 5 mesi. E' stato un dialogo costruttivo per far capire da dove siamo partiti e dove siamo arrivati. Non solo il lavoro svolto che abbiamo fatto, ma anche di risultati e il nostro asset value».
Ultimo aggiornamento: Domenica 10 Maggio 2015, 09:54

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