Allegri & Sarri, pensieri e parole. il tecnico della Juve stuzzica, quello del Napoli tace polemico

Allegri & Sarri, pensieri e parole. il tecnico della Juve stuzzica, quello del Napoli tace polemico

di Alberto Mauro
L'antipasto della Serie A è anche il piatto forte della sesta giornata, roba per palati fini. Juventus a Palermo (ore 18 Sky Supercalcio HD e Sky Calcio 1 HD) e Napoli che ospita il Chievo (alle 20.45 Sky Sport 1 HD, Sky Supercalcio HD), per la vetta della classifica. Un doppio anticipo al vertice prima delle notti di Champions, con i bianconeri a caccia della prima vittoria del girone a Zagabria e il Napoli pronto ad affrontare il Benfica. L'Europa può attendere, il campionato chiama, Juventus e Napoli sono pronte a rispondere sul campo. «Non possiamo tornare da Palermo senza i tre punti» avvisa Allegri alla vigilia, serve una vittoria per dare continuità alla prestazione contro il Cagliari ma soprattutto per cancellare definitivamente San Siro. L'entusiasmo è tornato ai livelli di guardia dopo la sbornia estiva, la Juve sa che dovrà sudarsi ogni partita a partire dal Palermo. Solito turnover (riposa Chiellini in difesa, a centrocampo torna Khedira e Lemina dovrebbe sostituire Hernanes in regia) e una tentazione in attacco: Dybala pronto a rifiatare, al suo posto Mandzukic con Higuain, insieme per la prima volta dall'inizio. La coppia pesante per una vittoria che lo sarebbe altrettanto per gli equilibri di una classifica ancora parziale ma già indicativa. E che al momento ha già individuato nel Napoli di Sarri l'anti-Juve. Milik come Higuain (entrambi a 4 reti in campionato), ma anche le facce tese di Dybala e Insigne, due grandi campioni che si devono ancora sbloccare. «Paulo deve essere sereno continua il suo allenatore -. Smania per il gol, ma non è nervoso: se non lo ritrova domani lo ritroverà in Champions».
MONDI PARALLELI
Sarri e Allegri hanno un modo simile di vedere e vivere il calcio, ma un modo ben diverso di comunicare. Nessuna conferenza stampa dell'allenatore del Napoli alla vigilia del Chievo, e sull'argomento è arrivata puntuale la stoccata del tecnico bianconero: «Sarri non si è presentato in conferenza stampa? Mi spiace per i giornalisti che vanno lì e non lo trovano. A scuola io avevo poche presenze ma in conferenza le ho tutte». Una battuta, senza troppa malizia, tra due allenatori che in comune hanno più di quanto si possa pensare. La gestione di un gruppo di grandissimi campioni, ad esempio, e le critiche per alcune scelte consdierate davvero impopolari.
SCELTE IMPOPOLARI
Allegri per aver lasciato in panchina Higuain contro l'Inter e aver concesso finora solo le briciole a Pjaca, Sarri per non aver ancora utilizzato i nuovi arrivati Maksimovic, Rog, Giaccherini, Tonelli e Diawara. Entrambi gli allenatori sono abbastanza scafati per andare dritti per la loro strada, e lo hanno dimostrato nelle difficoltà: Allegri ha riportato in carreggiata la Juve dopo il tonfo contro l'Inter, riuscendo a gestire senza problemi il caso smentito dalla società Cuadrado. Il colombiano aveva abbandonato il ritiro alla vigilia del Cagliari per motivi di famiglia (stando alla versione della Juventus) e non perché ancora fuori dagli 11 titolari, in ogni caso è tornato sui suoi passi e potrebbe fare il suo debutto (a gara in corso) contro il Palermo. Sarri regge l'urto di ADL da più di un anno, anche se nelle ultime settimane le frizioni sono più frequenti del solito. L'ultima dopo l'invito dell'allenatore a intervenire per difendere il Napoli per i torti arbitrali di Marassi, secca la replica di ADL: «Non dobbiamo cercare alcun tipo di alibi, abbiamo investito 128 milioni di euro sul mercato». Il rinnovo di Albiol (2020) è solo l'ultimo puntello di una rosa che nonostante la cessione shock di Higuain non ha perso in qualità, e intanto Giaccherini morde il freno. «Il Napoli ha una mentalità vincente, io sono pronto: siamo la squadra che sta giocando il miglior calcio».
Ultimo aggiornamento: Sabato 24 Settembre 2016, 14:46