Vallanzasca e la 'dritta' del boss nel 1999:
"Pantani non finirà la gara, fidati"

Vallanzasca e la 'dritta' del boss nel 1999: ​"Pantani non finirà la gara, fidati"

di Benedetta Dalla Rovere
MILANO - Questa volta Renato Vallanzasca ha parlato. Il bel René, che al pm di Trento Bruno Giardina e alla mamma di Marco Pantani non ha detto nulla, ha invece deciso di raccontare la sua verità ai carabinieri che lo hanno ascoltato nel carcere milanese di Opera.





A disporre l'interrogatorio è stato il pm di Forlì-Cesena Sergio Sottani, che ha riaperto il caso sul complotto ai danni di Pantani per alterare le analisi del sangue eseguite a Madonna di Campiglio il 5 giugno 1999, che hanno portato alla sua squalifica dal Giro d'Italia. Già all'epoca Vallanzasca, allora in carcere a Novara, aveva detto di essere stato avvicinato da un altro detenuto, membro di un clan della camorra, che voleva fargli “un regalo”, vista la sua posizione di prestigio nella malavita italiana.



Il camorrista, di cui il boss della Comasina non ha fatto il nome ma che comparirebbe in una lista di 10 persone stilata dagli inquirenti, lo avrebbe invitato a puntare sul Giro, ma non su Pantani. «Non so come, ma il pelatino non finisce la gara», gli avrebbe detto l'altro detenuto.



Un suggerimento sul quale il compagno di carcere di Vallanzasca avrebbe inisitito anche quando Pantani dominava. E quando il 5 giugno 1999 il Pirata è stato eliminato, gli avrebbe detto: «Visto? Il pelatino è stato fatto fuori. Squalificato».

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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 22 Ottobre 2014, 11:43
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