Evasione fiscale, Max Biaggi a processo:
“18 milioni di tasse non pagate”

Evasione fiscale, Max Biaggi a processo: “18 milioni di tasse non pagate”

di Davide Manlio Ruffolo
È iniziato ieri, nell’aula 9 del tribunale monocratico di Roma, il processo nei confronti di Max Biaggi per una presunta evasione fiscale di quasi 18 milioni di euro. Una prima udienza a cui non ha preso parte il famoso centauro, nel corso della quale la difesa del campione ha depositato un voluminoso incartamento teso a dimostrare che da oltre 20 anni Biaggi vive nel Principato di Monaco.

Nella stessa udienza il giudice Bruno Costantini ha accolto la richiesta di costituzione di parte civile avanzata sia da Equitalia Sud che dall’Agenzia delle Entrate. Secondo quanto ricostruito dal pubblico ministero Giancarlo Cirielli, il quattro volte campione del mondo della classe 250 e due volte vincitore del titolo mondiale Superbike, avrebbe compiuto «atti fraudolenti consistiti nel trasferimento della propria residenza nel Principato di Monaco e nell’affidare lo sfruttamento dei suoi diritti di immagine, derivanti dai contratti di sponsorizzazione con la società Dainese Spa, a società di capitale con sedi a Londra, Montecarlo e Madrid».

In questo modo, secondo l’accusa, fino al mese di dicembre del 2012, sarebbe riuscito a «sottrarsi al pagamento delle imposte sui redditi e sul valore aggiunto e degli interessi e sanzioni amministrative relativi a dette imposte di ammontare complessivo di 17,852.261,95 euro». Sulla questione, si era già espresso il pluricampione romano affermando: «È una vicenda che si trascina da molti anni. Riguarda la mia residenza a Montecarlo dove vivo realmente dal 1992 e dove sono nati i miei figli. Non riguarda un problema di evasione fiscale, ma unicamente la circostanza che non avrei pagato ad Equitalia tutte le imposte che ha provvisoriamente iscritto al ruolo» e sulle quali, spiega Biaggi, «il giudizio è comunque pendente».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 16 Settembre 2016, 09:24
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