Olimpiadi, 13 nazioni a rischio per il mancato
rispetto del protocollo antidoping

Olimpiadi, 13 nazioni a rischio per il mancato ​rispetto del protocollo antidoping

di Marco Lobasso
ROMA - il Comitato Olimpico internazionale (CIO) passa al'attacco nella lotta al doping. Lo fa con un clamoroso ultimatum lanciato a 13 nazioni, tra cui spiccano grandi potenze sportive come Francia e Spagna, oltre naturalmente a Russia e Kenya, già coinvolte.


Entro il 18 marzo 2016 le Organizzazioni Nazionali Antidoping (Nado) dei 13 Paesi coinvolti dovranno tassativamente adeguare i propri regolamenti con quelli della Wada o rischieranno sanzioni, come è accaduto alla Russia, con l'esclusione dai Giochi Olimpici di Rio della prossima estate nell'atletica, dopo lo scandalo doping denunciato dalla Wada.

In una nota il Cio spiega: «Dobbiamo proteggere gli atleti puliti in tutto il mondo. Per questo chiediamo ai Paesi non in regola di adeguarsi a un efficiente programma di test antidoping al di fuori delle competizioni, per tutti gli sport. Intervengano anche i Governi». Oltre a Francia e Spagna, nella lista nera Russia e Kenia già coinvolte da scandali e poi proprio il Brasile, che organizza i Giochi nel 2016. Ancora, Ucraina, Argentina, Bolivia, Israele, Andorra, Grecia, Belgio, Messico, con una distinzione tra nazioni non conformi e nazioni solo temporaneamente non conformi.

Restano, comunque, 100 giorni per adeguarsi alle normative della Wada, poco tempo ma sulla carta congruo per evitare clamorose esclusioni. Colpisce, infine, che tra le nazioni sotto osservazione del Cio ci sia proprio la Francia, che nel giugno prossimo organizzerà gli Europei di calcio e che è candidata, favorita con Roma, per organizzare le Olimpiadi 2024. Insomma, un passo indietro per lo sport transalpino. Da registrare, infine, le dimissioni del direttore dell'agenzia antidoping di Russia (Rusada), Rahmil Khabriev, che guidava l'ente dal 2010.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 11 Dicembre 2015, 09:43
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